TERZA CONSEGNA - PROGETTO FINALE

  • Posted on: 10 July 2020
  • By: chiara viti

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Per questa ultima esercitazione ho cercato di sperimentare il tema dell'incastro e della ripetizione. Trovo molto interessante come, ripetendo poche unità diversificate tra loro solo tramite alcuni parametri, si possano ottenere forme complesse e come questo possa determinare anche delle qualità pratiche, ad esempio la facilità di messa in opera e l'economicità della struttura. Per ottenere il risultato sperato ho provato a lavorare con la nidificazione tra famiglie, ottenendo infine una famiglia madre che contenesse gli obiettivi del progetto.

1) Creazione della famiglia FIGLIO:

Inizio aprendo una nuova famiglia dal metric generic model, lavorando in pianta e in prospetto traccio i miei piani di riferimento e creo l'estrusione tramite l'apposito comando. Dopo aver vincolato l'estrusione ai piani, posso iniziare a quotare e parametrizzare l'oggetto che salverò con il nome RV- famiglia figlio.

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2) Creazione famiglia MADRE:

Metto da parte la prima famiglia e ne apro una nuova partendo sempre da metric generic mode, questa volta però lavoro solamente in prospetto sinistro.Inizio con il crearmi una serie di reference lines, due verticali e due inclinate, che tracceranno il contorno della struttura che voglio ottenere e che voglio controllare. Inserisco le quote angolari e le parametrizzo tramite valori di istanza, in questo modo ogni angolo, e quindi ogni assemblaggio, potrà essere controllato autonomamente all'interno del progetto.3_0.JPGA questo punto posso caricare la famiglia figlio nella madre e iniziare a settare i miei elementi strutturali sulle refence lines create, naturalmente vincolandoli ad esse in modo che al variare dei parametri angolari si muova anche la struttura. Dopo essermi accertata che il il tutto funzioni parametricamente, salvo come RV_famiglia madre.

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3) File di progetto:

L'ultimo passaggio è stato inserire la famiglia madre nel file di progetto. Come prima cosa costruisco una griglia di piani di riferimento per orientarmi, la griglia misura 33,4 m x 14,10 m, mentre i piani sono distanziati l'un l'altro di 10cm.  Su questa vado a inserire le mie unità in maniera sfalzata,  modificando i parametri in base alla figura che voglio ottenere. Ogni unità, determinata da un'ampiezza dell'angolo A diversificata, viene ripetuta 6 volte all'interno dell'assemblaggio. Gli angoli utilizzati vanno da 150° a 125°, da 125° a 205°, da 205° a 125° e infine di nuovo da 125° a 150°. L'ultima cosa che faccio è crearmi un basamento tramite il comando floor.

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Dates: 
Venerdì, 10 Luglio, 2020 - 22:29
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Commenti

Ritratto di StefanoConverso

Forse sceglierei quello come immagine identitaria!
Domanda: hai fatto una variazione continua e regolare. 
Se ti chiedessimo di "variarla" dove lo faresti? Ti ricordi l'effetto Najarian?
In quella casa la variazione interveniva solo alla fine, si passava da regolare
a irregolare quando il tetto diventava aperto per proteggere la parte terminale
da vento e sole.

;) E tu?

 

Ritratto di chiara viti

Buonasera professore! Si si, certo che la ricordo, la casa unifamiliare progettata con CATIA. La trovai molto interessante perchè mi permise fin da subito di concepire cosa vuol dire controllare un progetto nei suoi dettagli grazie alla parametrizzazione e , sicuramente, si lega alla mia terza consegna per quanto riguarda gli obiettivi di economicità che mi sono posta.

Ho cercato quindi di applicare il suo consiglio e di cercare di variare i parametri senza darmi una regola ben precisa, mi è sembrato interessante andare a concepire questo "padiglione" come qualcosa che può cambiare in fase progettuale e, magari, anche ad opera finita adattandolo alle diverse situazioni a cui si deve approcciare. Mi dispiace per il poco tempo avuto per sviluppare i progetti, soprattutto quest'ultimo, ma spero comunque di poter dare una continuazione agli elementi acquisiti durante ilcorso. 

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