TPP - Progetto d'esame_Antonucci Pani - La casa giapponese

  • Posted on: 26 July 2016
  • By: Eleonora Antonucci

La visione del film d'animazione "Il mio vicino Totoro" ci ha offerto la piacevole opportunità di prendere appunti su quanti dettagli fosse possibile carpire sia riguardo l'uso,la struttura, la giunzione,la matericità degli elementi architettonici, sia riguardo la distribuzione e la composizione degli ambienti interni propri di una casa giapponese. Nel corso della storia le azioni dei personaggi ci hanno letteralmente accompagnato attraverso una vera e propria indagine spaziale che abbiamo sintetizzato sottoforma di una pianta ragionata e semplificata.

La progettazione giapponese parte dall'interno, dalla disposizione dei TATAMI: stuoie di giunco imbottite di paglia di  riso pressata e  bordate di lino che ricoprono tutto l'ambiente interno della casa, costituendone il modulo compositivo.

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Anche noi siampo partite proprio dalla aggregazione dei tatami per definire la zona giorno/ notte (nella cultura giapponese coincidono) e, tracciando una griglia con la loro misura, standardizzata in 0.90 x 1.8, abbiamo potuto disegnare una pianta che comprendesse gli spazi ed elementi tradizionali immancabili.

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INGRESSO: primo filtro della casa, si trova a livello 0 ed è il luogo ove si lasciano le scarpe per accede effettivamente all'abitazione. L'accesso avviene tramite una pedana largha mezzo tatami e uno scalino per permettere di superare il dislivello a cui si trova la veranda e la zona giorno. 

SERVIZI E CUCINA: sono gli ambienti disposti in testata caratterizzati da un piano di calpestio a livello 0 e una funzione secondaria rispetto agli ambienti interni che al contrario sono rialzati. 

ZONA GIORNO: Composta da un doppio modulo tatami, è il vero centro e cuore pulsante dell'abitazione. E' l'esempio di spazio non determinato in quanto circondato da pannelli scorrevoli che possono isolare l'ambiente o essere completamente aperti lasciando accesso alla VERANDA, a quota leggermente più bassa della zona giorno.

Abbiamo anche studiato la struttura a telaio tipica delle case tradizionali, formata da travi e pilastri di legno tenute insieme ai nodi da una serie di incastri di sezione.

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La struttura poggia su una fondazione continua in pietra che serve a proteggere il legno dall'umidità del terreno. su questa si poggiano quindi pilastri di legno di sezione 0.18x0.18 ai quali si incastrano travi principali sormontate poi dai travetti e dal tavolato. Interessante notare l'utilizzo di pilatrini minori con piccole fondazioni per diminuire la luce di alcune zone della struttura.

Ci siamo maggiormente concentrate sullo studio delle tipologie dei pannelli. Osservando l'ambientazione del film di animazione "il mio vicino totoro" abbiamo definito 4 tipi di pannelli principali:

 

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1. parapioggia: formato da tre tavolati larghi 0.3 m e da un telaio di montanti e traversi a irrigidimento. Questi pannelli sono totalmente chiudenti e servono per proteggere gli interni dagli agenti atmosferci o in generale dall'intrusione. 

Pannelli parapioggia prospetto1_0.pngPannelli parapioggia prospetto2_0.png

Pannelli parapioggia prospetto 3_0.pngPannelli parapioggia assonometria 1_0.png

 

2. esterni: formati da un intelaiatura a griglia di elementi a sezione quadrata 0.06 x 0.06 m che ospitano tamponature in vetro o di materiare semiopaco. Delimitano effettivamente lo spazio esterno dall'interno della casa ma quando vengono aperti si crea un contatto diretto con l'esterno.

Pannelli chiudenti in vetro prospetto_0.png   Pannelli chiudenti in vetro prospetto 2_0.png

Pannelli chiudenti in vetro assonometria.png

 

3. Shoji intermedi: pannelli semi opachi formati da un intelaiatura principale ed una secondaria formata da profili più sottili che sostiere il rivestimento, solitamente in carta di riso. Questi pannelli sperano la zona giorno dalla veranda ma mantengono una piccola apertura che permette di vedere oltre la chiusura.

Shoji intermedi assonometria_0.png     Shoji intermedi prospetti_1_0.png

4. Shoji interni: sono completamente opachi. in genere servono a dividere due moduli tatami e creare due ambienti nella zona giorno. Hanno una conformazione simile ai precedenti ma non presentano il piccolo foro.

Shoji intermedi prospetti_2_0.png  Shoji interni assonometria_0.png

 

Per la modellazione in Revit abbiamo utilizzato il sistema delle "Famiglie nidificate": ogni elemento necessario all'assemblaggio di un pannello era modellato in una famiglia, creando anche diversi tipi, specialmente dei profili dei telai, per avere tutte le dimensioni necessarie. Queste famiglie poi sono state caricate in una famiglia "madre" in cui avveniva l'assemblaggio delle parti. 

tipi di elementi per il telaio secondario_0.jpg   Griglia per telaio secondario_0.png

Assemblaggio degli elementi per gli shoji intermedi.png

Le guide dei pannelli, che si posizionano sulle travi principali tra pilastro e pilastro, sono state modellate usando i pannelli stessi come dima. Conoscendone gli spessori sono stati assegnati i parametri adeguati, che una volta fatti variare, hanno prodotto il profilo desiderato.

Guide interne sezione_0.png     tipi di guide_0.jpg

Pannelli parapioggia montati_0_0.jpgPannelli esterni aperti_0_0.jpg

Pannelli intermedi dall'esterno_0.jpgPannelli intermedi aperti dall'interno_0.jpg

Pannelli interni dall'interno_0.jpgPannelli interni aperti dall'interno_0.jpg

 

Lo studio parametrico è servito a definire gli elementi essenziali da utilizzare per la costruzione di vari pannelli, così come della struttura della casa. Il fine ultimo è studiare il rapporto tra la conformazione dei pannelli e la loro disposizione con i conseguenti effetti di luce ed ombra.

 

 

Dates: 
Lunedì, 25 Luglio, 2016 - 23:34
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