TPP_Country House Project

  • Posted on: 11 September 2016
  • By: Sotirios Moschovitis

Componenti Gruppo: Anna Maria Goutou, Petros Moschovitis, Sotirios Moschovitis

Riferimento: Robie House / Prairie House – Frank Lloyd Wright

 

 

Il nostro progetto si basa su una reinterpretazione dello stile di Wright nei Prairie House, uno stile che viene introdotto nei primi decenni del XX secolo.

Wright stesso descrive così i punti principali del programma architettonico svolto nelle prairie houses:

 

primo - ridurre al minimo indispensabile le pareti divisorie, creando un ambiente circoscritto, distribuito in modo che aria, luce e visuale permeassero l'insieme di un senso di unità;

 

secondo - armonizzare l'edificio con l'ambiente esterno, estendendo ed accentuando i piani paralleli al suolo, ma lasciando libera la parte migliore del luogo per usarla in collegamento con la vita della casa; si trovò che estese superfici orizzontali erano efficaci ai fini di questo collegamento;

 

terzo - eliminare la concezione delle stanze e della casa come scatole e trattare invece i muri come pareti di chiusura in modo che formassero un unico recinto di spazio, conservando solo le suddivisioni minori. Dare alla casa proporzioni più liberamente umane, sciupando meno spazio nella struttura e adattando questa ai materiali, rendendo così la casa più abitabile, o meglio più liberale. Lunghe linee dritte e senza interruzioni erano molto opportune;

 

quarto - portare il malsano basamento incassato interamente sopra il livello del terreno, in modo che le fondamenta apparissero come una bassa piattaforma in muratura sulla quale si ergeva l'edificio;

 

quinto - dare a tutte le aperture interne ed esterne proporzioni logiche ed umane, e farle ricorrere naturalmente, isolate o in serie, nello schema di tutto l'edificio. Di solito sembravano pareti leggere, perché tutta l'architettura consisteva principalmente nel modo di disporre queste aperture nei muri che racchiudevano le stanze come pareti di chiusura. La stanza divenuta essenziale espressione architettonica non ammetteva buchi tagliati nelle pareti come si tagliano i buchi nelle scatole, perché ciò non si accordava con l'ideale ''plastico''. Tagliare buchi è violento;

 

sesto - eliminare combinazioni di materiali diversi usando, per quanto possibile, un unico materiale; non applicare ornamenti che non nascessero dalla natura stessa dei materiali e contribuissero a rendere l'edificio più chiaramente espressivo della sua funzione e a dare al concetto dell'edificio un'enfasi rilevatrice. Le linee geometriche o rette erano naturali al macchinario allora impiegato nella costruzione, quindi gli interni acquistarono naturalmente questa caratteristica;

 

Nella nostra versione di quel progetto famoso, sono stati cosiderati due diversi modelli parametrici per la composizione della facciata.

 

 

 

 

 

 

Modello 1: Modulo costante di 1 metro sia sulla parete vetrata, che quella opaca.

 

 

 

Modello 2: Modulo alternato di 75 cm di parete vetrata e 25 cm di parete opaca,che si ritrova sul piano superiore, avendo continuità sia orizzontale che verticale.

 

 

 

 

Modello 1 : Dettaglio

Modello 2 : Dettaglio

 

 

 

 

 

 

 

 

Dates: 
Domenica, 11 Settembre, 2016 - 20:45
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