TPP _ Lezione 6 Aprile
‘La varietà è necessaria, ma senza unità ogni varietà è opprimente e insignificante’
Francesco Milizia, Principj di Architettura Civile, Parma 1781
Ciao a tutt@,
nel corso della lezione di ieri abbiamo rivisto come creare dei parametri condivisi e fatto alcune considerazioni riguardo i file “.txt” corrispondenti: questi infatti possono essere copiati ed utilizzati anche da altri utenti rispetto a chi li ha creati, essendo a tutti gli effetti dei piccoli codici di programmazione.
Si è visto inoltre come sia possibile caricare famiglie – che potremmo chiamare “figli” - all’interno di altre famiglie – “madre” -. Ricordate che è importante la vista che scegliete di utilizzare quando importate un elemento all’interno di un altro file.
Seguendo poi la considerazione che niente di tutto ciò che compone un’architettura può volare, abbiamo realizzato geometrie di riferimento per ottenere oggetti che possano appoggiarsi o appendersi. A tal proposito esiste un particolare template che ci viene in soccorso e che si chiama Metric Generic Model Face Based: nel caso non usassimo questo tipo di template, l’oggetto creato verrebbe appoggiato direttamente sul piano di riferimento impostato di default. Nel caso di un modello Face Based, il livello di riferimento è coincidente con una faccia, entità geometrica su cui è consentito posizionare l’elemento. Per modificare il piano di riferimento, è sufficiente: creare un nuovo Reference Plane e rinominarlo; selezionare dal menù ad albero le Families e quindi l’elemento che si vuole posizionare; dopo averlo trascinato sull’area di lavoro (in vista 3d), selezionare dal menu Placement - Place on a work plane, il piano su cui si desidera posizionare l’oggetto. Spostando gli elementi Face Based si sposteranno anche gli oggetti ad essi connessi. Questi concetti hanno aperto la strada ad un ultimo elemento, la dima digitale: questo significa che modellando un unico elemento complesso è possibile assegnare ad ogni parte una giacitura, cioè si può variare la collocazione di pezzi tutti uguali. Si può quindi dire che si passa da una visione puramente tettonica ad una composizione architettonica.
Ricollegandoci ai temi di produzione di massa e di editabilità di massa – tipo Ford e tipo Toyota - vi è stato mostrato un gruppo di progettisti molto caro al corso di Tecniche Parametriche di Progettazione, SHoP, e alcuni loro importanti progetti; fra questi il Wave/Cave, il padiglione in ceramica installato nel Cortile d’onore dell’Università Statale di Milano in occasione del Salone del Mobile di Milano in corso in questi giorni (4-9 Aprile 2017); il Dunescape, progetto a basso costo e di rapida costruzione, realizzato al MOMA PS1 di New York e completato nel 2000; il Virgin Atlantic Clubhouse, completato nel 2004 all’interno dell’aeroporto JFK di New York. Sono tutti progetti notevolmente diversi ma accomunati dall’esaltazione -forse non senza un pizzico di esasperazione - del concetto di variazione e dall’organizzazione del processo produttivo e realizzativo necessario ad abbattere i tempi e quindi i costi. Lo stravolgimento del paradigma progettuale introdotto da SHoP è rappresentato nelle due slide qui di seguito riportate.
Per concludere vi ricordo che durante la settimana di Pasqua valuteremo le vostre consegne sulla composizione tettonica semplice; ricordate di non cancellare i vostri post: per ogni aggiunta e modifica dei post precedenti fate un nuovo post.
Di seguito vi allego due link a proposito dei temi sopra trattati:
- http://www.shoparc.com/
- https://www.inexhibit.com/it/case-studies/milano-design-week-2017-wavecave-il-padiglione-in-ceramica-di-shop-architects/
questa invece è la pagina YouTube del canalle di TPP dove potrete trovare le registrazioni delle lezioni (ci scusiamo per l’ultima ora della lezione di oggi che purtroppo ha solo l’audio):
https://www.youtube.com/user/tecnicheparametriche/videos
Ciao, buon lavoro e buona settiamana!