SP1_Pagliaro Silvia_Parco Cavallo Pazzo
Il Parco Cavallo Pazzo è ubicato al limite nord del quartiere della Garbatella, nato sull'idea delle Garden City inglesi. Il concetto di Garden City prese piede nel XIX secolo in seguito alla Rivoluzione Industriale: le città dovettero affrontare un improvviso aumento della popolazione, con la conseguente riduzione di spazi dedicati al tempo libero e allo scambio sociale per lasciare spazio a edifici residenziali. Le condizioni di vita non erano delle migliori e proprio così nasce l'idea della città giardino, con la quale si intende una "città ideale a misura d'uomo".
L'uomo sente da sempre il bisogno di recuperare un legame con l'idea di natura, e in città lo si fa tramite lo spazio pubblico del piccolo giardino, fino a quelli di dimensioni maggiori della villa o del parco.
Garbatella nasce come Città Giardino, e il Parco Cavallo Pazzo è uno dei tasselli più importanti all'interno della rete verde del quartiere, assieme ad altri parchi che si inseriscono nel tessuto residenziale (Parco Brin, Parco di Comodilla, Parco Caduti del Mare). Purtroppo la manutenzione di questi spazi a verde e del quartiere in generale non è delle migliori. Nonostante ciò i residenti utilizzano moltissimo lo spazio del Parco Cavallo Pazzo, divenuto negli ultimi tempi un punto di aggregazione fondamentale per il quartiere. All'interno del parco si porta avanti un interessante programma di alimentazione biologica e di condivisione degli spazi urbani pubblici. Questo è possibile grazie alla Casetta Rossa, uno spazio sociale autogestito che dà vita a molte iniziative politiche, sociali e culturali, e che ospita anche un forno a legna popolare fruibile da tutta la comunità. Vi si svolgono attività per bambini, laboratori di teatro, corsi di fotogragia e ancora si organizzano escursioni e passeggiate per Roma.
Il parco si sviluppa principalmente su tre livelli, su ognuno dei quali si apre una "piazza": ad oggi due sono totalmente libere caratterizzate da una pavimentazione in ghiaia e dalla presenza sui bordi di panchine tradizionali, e la terza (quella centrale) ospita un'area gioco bimbi con scivoli e altalene abbastanza degradati. Il perimetro del parco è costituito da un'inferriata che permette totalmente di vedere la strada limitrofa con le macchine parcheggiate tutto attorno. L'accesso al parco avviene da più punti tramite cancellate.
Il parco è molto frequantato, e proprio per incentivare ancor di più il suo ruolo all'interno del quartiere nasce il bisogno di caratterizzare ancor di più questo spazio, ad esempio andando ad assegnare ad ogni piazza-livello un "tema": quella centrale è già un'area gioco bimbi, si può pensare quindi di attrezzare le altre due piazze con arredi per il relax e per lo sport, andando a colmare il vuoto centrale dandogli un senso. Ad esempio, gruppi di bambini usano quegli spazi per giocare a pallone, usando i cancelli di accesso al parco come porte: perchè allora non mettere a loro disposizione delle vere porte fatte a posta per loro, e permettere a coloro che accedono al parco di non rischiare di essere presi a pallonate?
Ancora, il tema della relazione con la città immediatamente esterna al parco: ad oggi è visibilissima la strada perimetrale con le sue macchine parcheggiate tutto attorno al limite del parco: questo penso sia un punto debole, in quanto sarebbe bello "isolarsi" dalla strada ed entrare in uno spazio che vuole essere una pausa rispetto a ciò che c'è fuori. Ad esempio si potrebbe pensare ad un sistema di recinzione dove appaiono arredi e verde "verticali", che possano schermare la visione della strada dall'interno del parco. Questi potranno essere utilizzati anche in altre parti del parco, anche associati ad altri nuovi arredi, magari andando a studiare un modulo componibile ed assemblabile in diversi modi.
Anche la presenza dei dislivelli è un'oppurtunità sicuramente da sfruttare, si potrebbe pensare alla sistemazione di elementi di arredo e sedute che permettano di rilassarsi godendo di una vista che si perde scendendo nel verde.