Assemblaggio formale parametrico

  • Posted on: 12 May 2020
  • By: Claudia Marinetti

Il mio assemblaggio parametrico parte dalle idee trasgressive di Yona Friedman, che io personalmente non conoscevo , ma che ho piacevolmente scoperto durante le lezione di questo corso.

Leggendo un po' su di lui e scorrendo molti dei suoi disegni e progetti, sono rimasta molto colpita dal suo concetto di “architettura mobile e flessibile”, concetto che nonostante sia stato affrontato anche da altri architetti 900eschi come Le Corbusier, ancora oggi secondo me è considerato come utopico e trasgressivo, ( probabilmente poiché ribalta il nostro modo di vedere la città).

Il concetto di “città mobile” si traduce nella creazione di spazi il più possibile neutri, in maniera tale che essi siano in grado di sostenere mutamenti e ripensamenti.

Capito il concetto, mi sono messa alla prova per vedere se riuscivo ad esprimerlo il più possibile tramite il mio Assemblaggio formale parametrico.

Ho pensato che se il mio obiettivo era quello di creare uno spazio il più possibile neutro , dovessi partire da un elemento neutro, da un componente "tipo", e ho pensato al cubo. Ho creato così il mio componente parametrico, assegnando alle sue dimensioni dei parametri di tipo. Alla sua distanza da terra e dagli assi x e y  ho invece assegnato dei parametri di Istanza , così che una volta inserito nel mio progetto, ne potessi variare, poi ripensare e poi modificare a mio piacimento la posizione nello spazio. 

Una volta assegnati i parametri l'ho salvato come mio componente parametrico (CMR), e l'ho inserito all'interno del mio nuovo progetto all'origine del sistema, grazie ad una crocetta che mi ero creata nel file della famiglia.  

Dopo di che ho cominciato a copiarne tanti sullo stesso punto. All'inzio non avevo ancora un'idea precisa di quanti farne, e ne ho copiati un numero indefinito. Sapevo che tanto avrei potuto controllare il numero sulla mia schedule. Ho aperto così la mia schedule, schedulando sia il tipo, il numero, ma anche le distanze dagli assi e la distanza da terra. 

Ho potuto vedere che avevo creato 10 componenti così ne ho aggiunti altri 15, avendo in mente di creare una griglia di base composta da 25 componenti. Avendo come strumento di controllo delle distanze dagli assi la schedule, ho pensato che sarebbe stato inutile disegnarmi a mano la griglia tramite dei piani, evitando di spostare a mano ciascun cubo sulla griglia.

Così,sapendo che le dimensioni del cubo erano di 500 ho semplicemente cambiato i parametri di ogni componente variandone la distanza dall'asse x e y a seconda di questo modulo. 

Una volta creata la griglia di 2500 x2500 ho deciso, anche per giocare un pò con la schedule, di raggruppare ( tramite sourting and grouping) i componenti a seconda della loro distanza dall'asse x

La mia idea era quella di creare una griglia di base regolare e formata da elementi "tipo" tutti uguali, ma il mio obiettivo ora era quello di disfarmene, di ripensarla  e variarla il più possibile, per creare quello "spazio mobile e flessibile " teorizzato da Yona.

Per fare ciò sono partita direttamente dall'unità, dal mio componente parametrico , variando il suo parametro di tipo Spessore,  e creando così un nuovo componente che ho chiamato tronchi, in onore dei tronchi su cui Yona sollevava le sue città. 

Sempre per divertirmi un pò con la schedule ho inziato a cambiare i componenti secondo varie combinazioni ( qui per esempio  base tronchi base tronco) che controllavo grazie alla schedule. 

Dopo di che ho deciso di creare altri 2 tipi di componente , sempre e soltanto variando la loro altezza, chiamandoli tronchi 2 e 3 . Ho inziato a cambiare  tipo di componente direttamente dalla schedule, inziando a variare in maniera più mirata anche la distanza da terra dei vari componenti, al fine di comporre il mio Assemblaggio parametrico. Mi sentivo molto libera di variare in ogni momento il mio assemblaggio ma  non avendo ancora un mio progetto preciso da seguire andavo a gusto estetico

 

 

Andando avanti però mi è rivenuta in mente la cellula del parco giochi che avevo visto nella consegna di una ragazza del corso, allora ho iniziato a variare i parametri di altezza da terra dei miei componente , e a variare i tipi di componente,  al fine di creare dei passaggi, delle sedute, dei nascondigli. Ho anche aggiunto  altri due tipi di componente che ho chiamato tronchi 4 e 5 . Ho raggruppato quindi i miei componenti sulla schedule per tipo di componente

Alla fine del mio assemblaggio non ho utilizzato tutti i tipi di componente ma comunque vedo questo esercizio e questo mio assemblaggio come il punto di partenza , una cellula "gioco per bambini " espandibile , ripensabile e variabile all'infinito, quindi non penso importi più di tanto. Avrei continuato a variarlo e ad espanderlo ma erano le 4 di notte e non mi pareva il caso. Sicueramente lo riprenderò in futuro, per ora il risultato è stato questo:

 

 

 

 

Dates: 
Lunedì, 11 Maggio, 2020 - 23:33
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