Progetto Esame - SO - WO, Valerio Giovannini
CONCEPT
L'idea progettuale nasce dall'intenzione di creare un qualcosa a servizio del parco che, oltre all'utilità fine a se stessa, venga percepito come parte integrante e caratterizzante del parco stesso. Infatti dai sopralluoghi effettuati un elemento debole del parco stesso secondo me era proprio la mancanza di un qualcosa che gli conferisse identità e riconoscibilità.
Ho deciso quindi di realizzare questi oggetti che se dovessi immaginarli all'interno del parco probabilmente li penserei come una serie di sculture lignee libere senza una regola precisa, dove la gente può rilassarsi al riparo. La particolare forma cava poi diventerebbe quasi sicuramente curiosità per i più piccoli e quindi anche funzione ludica. Facendo poi alcune ricerche ho scoperto che questo tipo di forma "ad imbuto" in realtà non è altro che un amplificatore di suoni, perchè il suono che si incanala al suo interno proprio per le pareti che si vanno restringendo aumenta il numero delle riflessioni e quindi la durata del suono. Questo ho pensato quindi essere interessante soprattutto all'interno di un parco dove chi si ferma ha una percezione amplificata dei suoni della natura, o addirittura si potrebbero pensare queste strutture come supporto per un'amplificazione acustica per degli ipotetici concerti all'interno del parco.
SO-WO (solar workstation) nasce dall'idea che l'oggetto poggiato al terreno assumerebbe di per sè una inclinazione verso il sole che con l'applicazione di un pannello solare potrebbe generare energia sostenibile, trasformando questi oggetti in delle capsule tecnologiche dove poter usare corrente e wi-fi.
FASI DI PROGETTAZIONE
Inizio creando una nuova famiglia, che sarà la base della mia struttura, ovvero le sezioni trasvesali ottogonali del mio progetto. Quindi partendo da una vista in pianta inizio col disegnare un ottagono (reference line).
Mi sposto in alzato e disegno ora il profilo del mio ottagono cavo costituito da quattro punti che rendo adattivi (più avanti vedremo perchè).
Seleziono i quattro punti adattivi e il profilo ottagonale e creo una VOID FORM. Questo passaggio è importante perchè la VOID FORM è il "recipiente" a cui si agganceranno i singoli pezzi che compongono la struttura, e ne costituisce i limiti e la forma globale. In questo modo i singoli pezzi (i figli) risponderanno a determinati comandi dati dalla famiglia Madre (VG_OTTAGONO), mentre questa famiglia madre come vedremo più avanti risponderà ad altri comandi (il padre della madre?), trascinando con se anche tutte le relazioni instaurate con i rispettivi "figli".
COMPONENTI DEGLI OTTAGONI:
Creo una nuova famiglia che sarà la famiglia di ASSEMBLAGGIO dei miei pezzi. Inizio con l'importare la famiglia VG_OTTAGONO con i relativi "figli" nel modello. Da una vista in alzato disegno due Reference Lines che sono di fondamentale importanza per il mio progetto perchè come vedremo più avanti saranno l'elemento che farà la differenza tra un progetto fine a se stesso e un progetto che considera la VARIAZIONE. Uno degli obbiettivi infatti che mi ero posto era quello di provare a creare non un oggetto standard, ma un oggetto che potesse avere infinite variazioni mantenendo però delle relazioni tra i componenti.
Ora seleziono uno ad uno i quattro punti adattivi generatori del profilo della struttura ottagonale e clicco su PICK NEW HOST. Il nuovo HOST a cui devono appartenere sono proprio le due Reference Lines disegnate.
Inizio a mettere dei parametri. Un parametro sarà la distanza tra le due Reference Lines che costituisce lo spessore della struttura (SP_OTTAGONI) e l'altro sarà la distanza tra due piani orizzontali che costituisce l'altezza della struttura (ALTEZZA OTTAGONI).
Ripeto questi ultimi passaggi per le altre 5 sezioni ottagonali che costituiscono l'intero scheletro della struttura.
Ora quoto la lunghezza totale del mio oggetto (parametro) e spuntando l'opzione EQ tra le distanze dei vari ottagoni faccio si che essi anche variando la LUNGHEZZA TOT rimanghino sempre equidistanti tra loro. Fatto questo quoto anche la lunghezza dei raggi delle due sezioni ottagonali estreme (R e r). Una cosa importante è che il punto 1 e 2 nel dare il parametro di raggio appartengano alla Reference Line inclinata. In questo modo gli ottagoni appartenendo alla retta ne seguono l'inclinazione, quindi poi quando noi andremo a variare i raggi gli ottagoni non entreranno in conflitto con l'inclinazione delle aste di collegamento che inseriremo più avanti, ma manterranno un taglio sempre esatto.
Faccio alcuni primi test di variazione. Si può vedere come cambiando i valori ai parametri di R e r e LUNGHEZZA TOT gli ottagoni si deformano insieme all'inclinazione che varia delle Reference Lines.
Apro una nuova famiglia adattiva per creare le aste di collegamento fra le sezioni. Sul Ref Level disegno 4 primi punti adattivi collegati da Reference Lines.
In alzato disegno un altro piano dove disegno altri 4 punti adattivi (perpendicolari ai precedenti) sempre collegati tra loro da Reference Lines.
Ora seleziono tutti i punti e tutte le Reference Lines che li collegano e clicco su Create Solid Form. Ho ottenuto la mia asta costituita da punti adattivi.
La importo nel modello di ASSEMBLAGGIO e inizio a collegare i punti delle aste ai punti dell'incasso dei due ottagoni estremi, fino a completare la struttura.
Ora che la struttura è completata inizio la progettazione della superficie del mio oggetto. Per prima cosa disegno sui due piani estremi (TOP E DOWN) appartenenti ai rispettivi ottagoni due macro-ottagoni di Refrence Lines. Questi mi servono per tirare delle linee a partire dal centro di fondamentale importanza sulle quali si muoveranno i punti che determineranno il parametro spessore della mia superficie.
Ora come prima cosa con il comando Divide Path divido ogni lato (interno ed esterno) dell'ottagono in 5 segmenti. Poi sulle linee che partono dal centro vado a posizionare dei punti con delle Reference Lines (3D Snapping), assicurandomi sempre che tali appartengono veramente a quelle rette (in caso Pick New Host ecc.). Ottengo così le mie due "corone" di punti.
Ora imposto i due parametri R_M ext e R_M int che saranno il riferimento a cui si agganceranno poi le tavole della mia supeficie. Nei primi passi nel quotare il raggio R per errore ho preso come riferimento la distanza tra il punto medio del lato (invece che dello spigolo) dal centro. Per questo ho utilizzato delle formule di trigonometria per risalire al vero raggio e ovviare all'errore.
Ripeto questi ultimi passaggi anche per l'ottagono minore.
Ora ho bisogno di inserire altri punti di riferimento per le mie tavole. Questi si troveranno sulle due corone (interna ed esterna). Inizio quindi ad inserire i punti (assicurandomi sempre che essi appartengano alle Reference Lines). Per far si che essi siano perpendicolari ai punti che invece si trovano sugli spigoli dell'ottagono, seleziono questi ultimi e accendo i loro piani di riferimento (a sinistra dell schermo nelle properties). Ora seleziono i punti sulla corona e clicco su HOST POINT BY INTERSECTION. Selezionando il piano di riferimento questi si dispongono sul medesimo.
Durante tutto il processo di progettazione ho scoperto che quello che poteva essere un errore di giunzione è diventato invece un elemento caratterizzante la forma, che ho voluto mantenere. Quindi nella superficie esterna, all'incontro tra le tavole di due spigoli differenti mantengo l'assenza di materiale dovuta a un posizionamento perpendicolare delle tavole che non si vanno a congiungere. Per fare questo ho posizionato due diversi punti nell stesso punto, facendo però attenzione che uno appartenga ad un lato e uno all'altro. In questo modo quando vado ad accendere i loro piani ho due diverse giaciture e posso allineare correttamente ad essi i punti di aggancio sulla corona.
Ora che tutti i riferimenti sono completati posso iniziare a disporre le tavole (VG_SUPERFICIE) che ho creato nello stesso modo delle aste strutturali (vedi prima), fino a ricoprire internamente ed eternamente tutta la superficie.
SCHEDULE
STIMA DEL PESO E DEL COSTO DELL'OPERA
PLASTICO
RENDER