La ringrazio! In realtà è stato tutto un po' dettato dall'istinto perché inizialmente non avevo idea di quale sarebbe stato il risultato.  Il singolo schema è frutto di   variazioni regolari, ho provato a variare alcuni parametri in modo isolato, ma effettivamente questo effetto mi affascinava di più, si crea una composizione più omogenea che a su volta se assemblata in più parti crea una texture interessante.

Il colore azzurro, lo trovavo adatto a non spezzare questa continuita' , perche' questo azzurrino si mimetizza un po' nella rete ma allo stesso tempo segna un taglio trasversale.

saluti Valeria Canella

Buon pomeriggio professore. Si, varia solo l'altezza mentre la base è sempre uguale per tutti gli elementi.

Per quanto riguarda delle architetture che usano un approccio prospettico, mi viene in mente piazza del Campidoglio e San Pietro che avendo forma trapezioidale fanno sembrare l'edificio più largo e vicino.

si, ci sono echi di BIG (del suo padiglione ma anche dei "mountain dwelling", ma non essendo né diretti né linearmente connessi stavo per nemmeno citarteli, mi pare che la tua rierca formale parta da altro. Ci rifletterò! Perché hai scelto questi colori cosi a contrasto? (non che sia male, è interessante la scelta "casuale", parte di questo senso strano di tensione che comunque la composizione comunica.

Si concordo, l'effetto finale non è esattamente quello che mi aspettavo. L'idea era quella di dare risalto alle ombre grazie alla variazione degli spessori degli elementi. Probabilmente rimodulerò le distanze tra i vari piani di riferimento e cercherò una vista più adatta.

Se ne coglie poco una "logica di variazione", trovo che alcune immagini monomateriche siano più efficaci,
anche se qualche prospettiva lascia intravedere aspetti interessanti. Il post è un pò troppo sintetico andrebbe migliorato, ce la fai?

Saluti, S.C.

concordi?
Come lo cambieresti?

Lo schema è interessante!

Grazie per lo spunto Professore, andrò a guardarlo sicuramente!

La ringrazio Professore. L'idea era proprio quella di dare ad elementi come luce ed ombra la possibilità di cambiare, costantemente, lo spazio circostante. Non so, ho immaginato che la vista del visitatore, seduto al centro della struttura, potesse essere ostacolata dalla fitta posizione dei listelli che filtrano la luce, isolandolo da tutto il resto. Quasi ad essere immersi in un ambiente naturale, un bosco. 

Per quanto riguara X Architects, conosco il gruppo ma non il progetto del Padiglione di Bahrain, andrò sicuramente a vedere.