PRIME CONSIDERAZIONI PARCO CAVALLO PAZZO_Lavinia Aru

il “Parco Tashunka Witko detto Parco Cavallo Pazzo” è situato a nord del quartiere Garbatella, in un'area ben collegata, grazie alla vicinanza con la metropolitana e ai mezzi di trasporto. all'interno vi risiede casetta rossa, spazio pubblico e culturale , punto di ritrovo dei cittadini del municipio, luogo di socialità romano e di eventi.

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Il parco da molti anni viene gestito dagli stessi cittadini della zona che, col tempo, vi hanno costruito una vera e propria area giochi ed un area riservata ai cani.
Il parco suddiviso in tre livelli , collegati fra loro da un sistema di rampe e scalinate, fiancheggiate  da una serie di terrazzamenti molto bassi ricoperti da un'incolta vegetazione. 
Ogni livello è costituito da una piazza. Dei i tre livelli solo quello centrale ha una funzione definita ed è attrezzato, infatti possiamo trovare un'area giochi dedicata ai bambini, mentre gli altri due sono caratterizzati esclusivamente da piazzole di ghiaia prive di qualsiasi attrezzatura, a parte alcune panchine posizionate lungo il perimetro delle due aree.Inoltre vi sono delle zone adiacenti ai 3 spazi sono prive di qualsiasi funzione.

 

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è un area ricca di potenzialità, da sempre animata dalla gente del quartiere, dalle famiglie, dai giovani, potrebbe essere un occasione di riqualificazione e riutilizzo.                                   
Le strutture da progettare dovrebbero rispondere alle esigenze della gente del quartiere, rispondere al bisogno di socializzare,comunicare, riposare e rilassarsi nel verde. 

Dal punto di vista compositivo le strutture potrebbero riprendere la morfologia del parco, attraverso giochi  di quota.                                                                          

 

 

Mer, 10/05/2017 - 19:01
Considerazioni sul parco - esercizio progettuale

Dopo aver visitato il parco, ho fatto alcune considerazioni riguardo la sua conformazione ed il suo utilizzo, al fine di realizzare un elemento di arredo urbano, di semplice realizzazione, che possa risultare utile e migliorarne la fruibilità.

Il parco si sviluppa su tre livelli, questa caratteristica è un elemento di complessità molto interessante che genera però alcuni problemi.

In particolare due delle quote del parco sono collegate, internamente, esclusivamente mediante delle gradonate. Questo impedisce una completa e immediata fruibilità del parco da parte di disabili  (ai quali è impedito un percorso interno al parco di spostamento tra le varie quote) e genitori con passeggino.

Un’altra considerazione riguarda le quote: i livelli in piano sono gli spazi effettivamente fruibili, ospitano delle piazzole con ghiaia nelle quali sono presenti panchine e giochi per bambini. Le superfici scoscese che collegano i livelli sono invece completamente spoglie, prive di pavimentazione, ricoperte solo di terra e poca erba. Questi spazi mi sono sembrati inutilizzati e privi di funzione (anche perchè sono ben distinti dalla parte pavimentata con ghiaia), se si esclude quella di ospitare le alberature. Ho notato, inoltre, che tutte le panchine presenti nel parco sono posizionate nelle piazzole che, però, sono prive di vegetazione e quindi prive di un’adeguata schermatura della luce solare nei mesi più caldi.

Ho pensato, dunque, che potrebbe essere utile inserire su queste superfici in pendenza delle sedute a ridosso delle alberature, in modo da essere schermate dalla luce solare e rappresentare,  quindi, un'alternativa a quelle presenti nelle piazzole, occupando allo stesso tempo un’area non utilizzata.

Per esercitarmi con gli strumenti appresi a lezione, ho dunque pensato di realizzare in revit una seduta parametrica che potesse essere caratterizzata da più "modalità di seduta" e da una rastrelliera per bici.

Ho pensato ad una struttura semplice (pensando al tema della fabbricazione digitale) , costituita esclusivamente da barre di dimensione variabile, la cui differente conformazione permette le varie possibilità di utilizzo.

 

Per prima cosa ho creato una famiglia del tipo “metric generic model”. Tramite linee e piani di riferimento vincolati da quote ho realizzato il modulo triangolare centrale della struttura (non variabile).

 

Ho tracciato le linee relative ai triangoli che formano lo schienale e la seduta vincolandoli a due piani di riferimento necessari per variare parametricamente la posizione del vertice. (è importante vincolare la prima linea al piano e la seconda alla prima linea altrimenti non si muovono in accordo al variare del parametro)

 

Ho assegnato dei parametri di tipo alla posizione dei vertici rispetto all’asse centrale e all’apertura di due angoli relativi allo schienale e alla seduta. Per realizzare questo passaggio sono andato per tentativi, sono riuscito ad assegnare i parametri angolari esclusivamente ai due vertici centrali, qualunque altra soluzione causava errori.

 

La dima digitale è completa, al variare dei 4 parametri varia anche la forma dell’elemento.

 

 

Ho creato delle estrusioni che rappresentano le lamelle di legno che compongono la struttura (le estremità sono stondate per evitare spigoli) vincolandole alle linee di riferimento della dima. In questo modo la loro lunghezza e posizione variano in accordo ai parametri (le lamelle misurano 6x2 cm). Le estrusioni devono essere disegnate sul workplane relativo alla linea di riferimento, altrimenti non si modificano al variare dei parametri.

 

Questo è il modulo base della struttura, i singoli elementi sono accostati gli uni agli altri e si chiudono in un anello. Con questa conformazione, questo modulo ripetuto in serie può realizzare una struttura continua, solidale e allo stesso tempo priva di sovrapposizioni tra le lamelle.

 

Ho creato quattro tipi di questa famiglia, variando i parametri degli angoli e delle lunghezze in modo da adattare la forma alle funzioni ipotizzate.

 

Ho salvato la famiglia e cambiato i parametri da tipo a istanza. Ho quindi salvato una nuova famiglia con parametri che variano singolarmente per ogni elemento

 

Ho creato una nuova famiglia e ho aperto al suo interno la famiglia con i tipi e la famiglia con i parametri che variano per “istanza”.

 

Nelle parti rimaste vuote tra le varie sedute ho inserito 10 moduli della famiglia che varia per istanza. Variando “manualmente” i parametri di ciascuna di queste famiglie ho cercato di “legare” e dare una continuità morfologica alla seduta, che in tal modo diventa un oggetto unico ma con diversi utilizzi possibili.

 

La forma finale non mi convince, ma continuerò a ragionarci. Inoltre la posizione dei moduli dovrebbe varare anche in altezza perchè la seduta dovrebbe essere idealmente posizionata sul terreno in pendenza. In un’ottica di digital fabrication credo sia  interessante che il modello sia realizzato con elementi che variano esclusivamente in lunghezza (cercherò di realizzare un abaco)

Mar, 09/05/2017 - 22:56

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