Parco Cavallo Pazzo

Il Parco Cavallo Pazzo è ubicato al limite nord del quartiere della Garbatella, un quartiere nato sul modello della città giardino il cui sviluppo è stato promosso dall’iniziativa dell’ICP. Il parco all’interno del quartiere gode di un esterna facilità di collegamento, in quanto si trova nei pressi della metropolitana e di strade efficacemente servite dai mezzi di trasporto.

la manutenzione di questi spazi verdi non è delle migliori, ma chi è del quartiere sa che con l’iniziativa pubblica si può dar vita a qualsiasi spazio, un esempio rilevante è Casetta rossa, che rappresenta uno degli esperimenti urbani di recupero meglio riusciti negli ultimi anni .Proprio all’interno del parco  assume un ruolo rilevante come  punto di ritrovo da parte dei residenti  del quartiere, in quanto richiama proprio l’idea collettiva di quartiere popolare.

Il parco si sviluppa principalmente su tre livelli messi in collegamento tra di loro attraverso una serie di scalinate e rampe,ogni livello è scandito da una piazza ma il livello centrale , rispetto agli altri due, assume un ruolo più definito, l'unico  in cui possiamo trovare un area gioco dedicata ai bambini, però in condizioni abbastanza degradate.

il parco, grazie alla sua posizione, potrebbe divenire un punto di maggior interesse se tali spazi offrissero la possibilità di accogliere e divertire i resindeti e chi viene da fuori, inoltre , garbatella da sempre è un quartiere molto giovane, quindi integrare quella parte di condivisione e coinvolgimento potrebbe portare a risultati sorprendenti e coerenti.

Il parco offre molte possibilità, che possono rivolgersi ad una fascia d’età molto ampia. Può offrire aree di gioco per i bambini, zone di coinvolgimento per i giovani e spazi di riposo per gli adulti. 

Il parco può essere una risposta, ad un quartiere che ha visto nel degrado sempre una possibilità di riutilizzo e riqualifica.

Gio, 04/05/2017 - 00:12
PRIME CONSIDERAZIONI PARCO CAVALLO PAZZO - Mancini, Natella, Scaccia

Durante il primo sopralluogo al Parco Cavallo Pazzo ci siamo rese conto della grandezza, della conformazione e dello stato attuale dell'area.

Il parco si presenta ad oggi come uno spazio recintato con più ingressi, che si sviluppa su tre livelli a differenti quote, collegati tra loro attraverso due sistemi paralleli di scalinate e rampe.

Dei tre spazi solo quello centrale ha una funzione precisa, definita da alcune strutture e giochi per bambini. Le altre due sono caratterizzate esclusivamente da piazzole di ghiaia prive di qualsiasi attrezzatura, a parte alcune panchine posizionate lungo il perimetro delle due aree.

Inoltre l'area superiore confina con un altro spazio, ulteriormente recintato, che ad oggi viene utilizzato saltuariamente per piccoli eventi di vario genere. Quello inferiore, invece, viene utilizzato spesso dai bambini e dai ragazzi del quartiere come "campo da calcio", pur non essendo idoneo per questa funzione.

Questi tre spazi sono circondati da aree verdi che al momento non vengono vissute e utilizzate dalle persone come luogi di sosta.

Il parco è frequentato prevalentemente dalle persone che abitano il quartiere, che appartengono a differenti fasce di età: bambini, adolescenti, famiglie e anziani.

L'utilizzo dell'area, di conseguenza, è vario: punto di ritrovo, luogo di sosta, relax e gioco ma anche parco per portare a spasso il cane.

Da questa prima analisi abbiamo quindi individuato i principali aspetti positivi e negativi:

Positività:

- luogo molto frequentato

- punto di riferimento per il quartiere

- presenza di più livelli

- spazi ampi

- presenza di zone d'ombra e zone soleggiate

Negatività:

- mancanza di attrezzature per usi e persone differenti

- aree verdi non vissute e non ben integrate con le tre piazzole

- scarsa comunicazione tra le aree

- eccessiva frammentazione dovuta alle diverse recinzioni

- luoghi si sosta che non favoriscono la socialità

Per tutti questi motivi abbiamo pensato che sarebbe opportuno progettare  differenti strutture che possano rispondere alle diverse esigenze del luogo e delle persone.

Secondo noi queste "strutture" dovrebbero rispondere ai seguenti bisogni: sedersi, sdraiarsi, rilassarsi, socializzare, comunicare, condividere, giocare, arrampicarsi, riflettere, svagarsi e divertirsi.

 

 

 

 

Mer, 03/05/2017 - 16:46
TPP_ Lezione 27 Aprile

Ciao a tutt@,

vi presento il consueto riepilogo della scorsa lezione. Nella prima parte si sono visti per cominciare due testi molto importanti in grado di accompagnarci in riflessioni più approfondite riguardo il mondo digitale: il primo è Studies in tectonic culture - The Poetics of Construction in Nineteenth and Twentieth Century Architecture, di Kenneth Frampton (1995), considerata come una rilettura dell’intera tradizione architettonica moderna, un testo in cui l’autore prova a chiarire i sentieri che l’ingegneria strutturale e l’immaginazione tettonica hanno intrapreso  passando per i progetti di architetti quali Perret, Wright, Kahn, Scarpa e Mies, mostrando come sia la forma del costruito che le caratteristiche del materiale concorrevano integralmente all’evoluzione dell’espressione architettonica dei loro lavori. Il secondo volume è Digital tectonics, di Neil Leach (2004), in cui si analizza l’influenza del pc e dei software digitali in genere, nel creare un nuovo spirito di collaborazione tra architetti ed ingegneri, e affronta questo tema complesso passando per vari esempi che considerano le strutture logiche delle strutture di Anish Kapoor, gli algoritmi utilizzati per la realizzazione della copertura in vetro del British Museum, fin ad arrivare ai programmi scritti per generare forme strutturali complesse.

                                    

Nell’ambito di progetti costituiti da componenti intrinsecamente generatori di tettonica, si è parlato di Carlo Scarpa, esempio calzante nella cultura poetica della costruzione, e dello Studio Mumbai, fucina di idee ed assemblaggi tettonici. Questa prima parte della lezione si è conclusa con un mio breve intervento in cui ho mostrato un semplice assemblaggio realizzato in Revit, con cui ho provato a riassumere gli argomenti visti sino ad oggi e alcune tematiche che potrebbero tornare utile ai fini della progettazione dei vostri componenti. Di seguito vi allego il link della cartella dove ho condiviso il mio file che siete liberi di consultare: http://bim.rootiers.it/node/2322

 

Queste riflessioni hanno aperto la strada alla seconda parte della lezione, durante la quale abbiamo fatto le prime revisioni e durante la quale abbiamo raccolto e avete condiviso le prime idee, riflessioni, suggestioni, stimoli e dubbi sorti dopo la visita al parco.

Vi ricordo che il lavoro che dovrete produrre dovrebbe assumere la forma di istruzioni di montaggio e di contesto: dovreste in sostanza immaginare uno scenario in cui vi è richiesto comunicare il vostro progetto a terzi.

 

Qui di seguito vi allego alcuni link:

  1. Studio Mumbai: http://studiomumbaiarchitects.blogspot.it/
  2. Un video realizzato da Fabrica.it su di un parco alquanto particolare: https://vimeo.com/76694540
  3. Atelier Bow-Wow: http://www.bow-wow.jp/
  4. Video del BMW Guggenheim Lab (Atelier Bow-Wow): https://www.youtube.com/watch?v=94WcYCbzauo
  5. Il link al video della lezione di giovedì 27 aprile: https://www.youtube.com/watch?v=lgk2YPfmY6c

 

 

Buon lavoro e a giovedì

Mar, 02/05/2017 - 16:47
Prime impressioni - Parco Cavallo Pazzo

Parco Cavallo Pazzo si trova a Garbatella, precisamente nella zona nord; e rappresenta uno dei punti verdi più significativi dell'intero quartiere.

Questo si sviluppa principalmente su tre livelli messi in collegamento tra di loro attraverso una serie di scalinate e rampe, di cui solo uno ( il centrale ) sembra avere un ruolo piuttosto definito, mentre gli altri due sono semplicemente degli spazi vuoti con una pavimentazione in ghiaia delimitati da una zona verde con diverse alberature e panchine tradizionali.

Il parco è completamente delimitato da inferriate che lo separano dalla città ma che comunque rendono possibile una certa trasparenza visiva, l'ingresso al luogo è quindi garantito attraverso diversi cancelli.

Il tema della città giardino nasce principalmente dal bisogno di avere degli spazi comuni all'interno della città nei quali si possa socializzare, un luogo dove evadere e rilassarsi. L'intenzione e la volontà di questo parco non si allontanano da questi principi, ma ci sono comunque da fare diversi miglioramenti soprattuto di manovalanza.

Nonostante il parco sia molto frequentato da diverse persone di ogni età, solo la "piazzola" centrale sembra essere attrezzata con giochi per bambini (seppur discutibili) mentre gli altri due spazi presentano ancora ruoli piuttosto neutri e non progettati: in definitiva mancano spazi comuni per la socializzazione.

Le impressioni sul parco, complessivamente, sono state buone; il concetto di evasione dalla città è tangibile, ma presenta comunque alcune potenzialità non del tutto espresse. 

I miglioramenti sicuramente da attuare sono indirizzati verso l'area per i bambini e l'incremento di spazi per la socializzazione nelle altre due piazze le quali si presentano piuttosto amorfe. Un possibile approccio potrebbe essere quello di lavorare molto sul suolo, esasperando il gioco di livelli su cui si basa il concetto di questo parco.

Sab, 29/04/2017 - 12:28

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