ORP | L’ARMADILLO | UN PROGETTO DI ARREDO URBANO PER IL PARCO “CAVALLO PAZZO” DI ROMA. MODULARE E DINAMICO IN BASE ALLE NECESSITÀ DEGLI UTENTI.
-Processo creativo:
Inizio riflessione sulla modularità delle parti e i vari scenari…
Scenari...
Inizio riflessione sul baricentro…
Inizio riflessione sulle misure…
PROGETTO FINALE:
TAVOLE
Ven, 01/02/2019 - 12:14
Hygroscapes_ Innovative shape shifting workshop.
Il workshop ha avuto come tema la progettazione di sistemi di ombreggiatura attive in legno da porre in un contesto reale, le strutture esistenti dentro il cortile della facoltà di Architettura Roma Tre. Attive perché sfruttano le proprietà igroscopiche del legno che gli consentono di deformarsi molto e quindi di cambiare forma per adattarsi alle modifiche dell’ambiente esterno. Le attività saranno divise in lezioni teoriche e lezioni pratiche, inclusa la realizzazione di modelli fisici e la realizzazione del prototipo finale, che verrà discusso insieme alla presentazione finale del progetto.
Ven, 01/02/2019 - 11:18
Introduzione
L’idea di base è legata ad un’importante proprietà del legno, l’igroscopia. Sfruttando le cause che ne derivano si cerca di ottenere una forma architettonica al fine di creare una copertura o una facciata “in movimento” sulle strutture delle giraffe.
L’igroscopia (o igroscopicità) è la capacità di un materiale, in questo caso del legno, di assorbire le molecole di acqua presenti nell’ambiente circostante. Il legno può contenere acqua in quantità variabile e ogni tipologia di legno reagisce in modi diversi in base alle proprie caratteristiche.
Quello che abbiamo cercato di fare è stato proprio individuare il tipo di legno più adatto alle nostre esigenze in base a quello che volevamo ottenere.
I legni a nostra disposizione erano mogano, platano, castagno, rovere, ciliegio, noce e tutti insieme si possono categorizzare nella grande famiglia dei legni lavorati con l’impiallacciatura, una lavorazione che consiste nel ricoprire un legname non pregiato od un pannello con un sottilissimo tranciato di legno detto piallaccio. Nel caso del legno ne viene usato uno pregiato.
Sperimentazione
Sperimentare ci ha aiutato a capire ciò che veramente volevamo creare. Abbiamo quindi iniziato a fare diversi test sulle varie tipologie di legno che avevamo a disposizione per verificarne la reazione all’azione dell’acqua.
Da ogni singolo test potevamo trarre conclusioni che ci portavano a scegliere o meno il legno in questione.
La nostra idea era quella di trovare la maggior reazione possibile per ottenere un ampio “effetto bending”. Volevamo quindi un’importante variazione angolare che consentisse il continuo modificarsi della facciata da progettare.
Dopo aver atteso il tempo necessario abbiamo optato per la scelta di un doppio layer con ciliegio, che abbiamo registrato come il più veloce a reagire all’azione dell’acqua, e il mogano, altro tipo che ha reagito con una soddisfacente variazione rispetto allo stato iniziale.
Abbiamo invece scartato legni come il noce, il quale non ha presentato la minima trasformazione dopo aver effettuato il test. Quest’ultimo è risultato però utile per la parte strutturale del primo piccolo prototipo e ci ha consentito di iniziare a capire il funzionamento del progetto che avevamo in mente.
Progetto
Il progetto è stato pensato partendo dalla semplicissima forma del quadrato. Ispirandoci anche alle varie lezioni seguite abbiamo cercato di creare qualcosa che potesse avere un impatto visivo immediato. Abbiamo quindi deciso di dividere il quadrato tracciando i due assi sulle quattro mediane e le relative diagonali. Operando in questo modo abbiamo ottenuto tante forme triangolari vincolate parallelamente al verso delle fibre. L’idea era quella di creare una facciata modulare. I vari moduli vengono poi ruotati ad alternanza per avere una differente disposizione delle fibre con conseguente variabile piegatura.
Una volta soddisfatti della forma siamo passati a modellare l’dea su Rhinoceros in modo da avere un modellino che poteva garantirci una prima idea visiva.
Dopo il primo prototipo siamo passati ad una scala maggiore costruendo il telaio con un legno molto più resistente intagliando i pezzi in laboratorio.
Esposizione
Dopo aver completato il plastico abbiamo concluso la settimana facendo direttamente una prova sul campo e soprattutto esponendo i nostri progetti, montandoli nel punto realmente pensato in fase progettuale.
Tutte le idee sono state testate e apprezzate per la loro diversità e ingegnosità a testimonianza di un lavoro riuscito e soddisfacente.
Ven, 01/02/2019 - 11:02Hi,
we have a problem with modeling our object. The problem is that we can't place a generic face based object on a right place in model.
we made it like that, by sinking model down to have this small area (in the hole) who would stick, but then we notice that object should be sticking on this red line that I drew (small angled line on first picture)..to be a pefectly fit..so we rotate it like this:
and tried to insert in the project again:
whatsoever, it is not really going on the right side, no matter how hard we tried (tabs and so on..)
we tried also this way, so this bigger area is sticking..but is not going inside also.:
we are interested if there is some way to do that in Revit? :))
Thank you!
Polona e Karla
Gio, 31/01/2019 - 18:59
Per la seconda consegna ho deciso di creare un assemblaggio con la composizioni di travi in legno (parti “line based”).
Ho iniziato costituendo varie parti che assemblerò in seguito nel progetto
-Creazione delle parti:
Famiglia FIGLIO
Ho iniziato aprendo un nuovo file Family > Metric Generic Model-Line Based.
Imposto i centimetri come unità di misura da Manage > Project Units (procedimento che farò ogni volta nella creazione di una nuova parte, e nel progetto).
E creo la mia parte:
Con i reference plane e l'estrusione genero una’asta (vedi parametri in foto);
Assegno anche il materiale (lo chiamo “materiale ASTA” perché in una famiglia ci possono essere più oggetti di diversi materiali);
Se non visualizzo il materiale, seleziono l’oggetto, dalle “properties” scelgo il materiale, preso dal parametro “materiale ASTA”.
Ora posso visualizzare il materiale assegnato nel parametro.
Famiglia MADRE
Finita la prima parte “FIGLIO”salvo, ed apro una nuova famiglia sempre da Family > Metric
Generic Model-Line Based.
Carico la parte “FIGLIO” nella famiglia “MADRE”
Quando la inserisco nel file MADRE, scelgo “Place on Work Plane”
Inserisco la famiglia FIGLIO e allineo con il vincolo (lucchetto) ai references planes.
Creo un nuovo parametro (tipo “dimensions”) “SPESSORE ASTE”, seleziono la parte FIGLIO e dalle proprietà del figlio associo “b” allo “SPESSORE ASTE”
Inserisco un ultimo parametro “DISTANZA NETTA” e impongo come dimensione per il parametro “DISTANZA LORDA” la formula= DISTANZA NETTA+SPESSORE ASTE.
Progetto ASSEMBLAGGIO:
Apro un nuovo progetto e lo salvo con il nome di “ASSEMBLAGGIO”.
Sulla vista ovest creo dei references planes tra il “Level 1” e il “Level 2”, e li nomino (1,2,3,..)
In vista “livello 1” inserisco la base dell’assemblaggio (model lines e references planes come base del disegno e references lines per inserire le aste nell’assemblaggio).
Per inserire le parti devo innanzi tutto andare su Set e scegliere il piano su cui vogliamo inserire la parte (pick a plane).
Inserisco le references lines ad ogni Livello su cui andrò a lavorare.
Con l’uso delle references lines avrò le guide su cui assemblare le mie aste (anche una linea può essere un oggetto di riferimento).
Dal livello 1 al piano di riferimento 2:
Misure di riferimento in pianta:
Vista in pianta con ombre:
Vista Ovest:
Vista in sezione
Vista 3D:
Prospettive:
Mer, 23/01/2019 - 12:30