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Ven, 23/06/2017 - 11:39
SBJ - BG - Progetto d'Esame - BÖCKERTRÄD | Botta - Germano

Stefano BOTTA - Bianca GERMANO

Progetto: BÖCKERTRÄD | Leggere - Studiare - Condividere

 

CONCEPT

L'ipotesi progettuale di una libreria/seduta da bookcrossing è nata in relazione al primo sopralluogo e alle discussioni effettuate sia in classe che al FabLab, durante le quali era sorta questa suggestione che abbiamo deciso di prendere in considerazione come idea cardine. Si era parlato insieme della necessità di tavolini sui quali poter lavorare oltre che di sedute, per cui il concept di base doveva essere quello di una "stazione di lettura", una sorta di studiolo, un progetto unico ma versatile e multifunzionale, come uno scrittoio che fosse al contempo libreria in modo da permettere lo studio, la lettura e la condivisione dei libri. Altro carattere importante voleva essere il dialogo con la natura circostante del parco, con la quale l'arredo si sarebbe dovuto andare a interfacciare direttamente; l'immagine principale era quella della lettore in mezzo al bosco, del trovare un angolo per se stessi nel verde in cui potersi dedicare allo studio o semplicemente leggere un buon libro. 

Come l'albero è uno degli cardini primari del bosco, nel nostro caso del parco, così il progetto voleva essere un elemento fulcro per la lettura lo studio e la condivisione, facendo quasi le veci di un rifugio come lo è un albero per gli abitanti del bosco. Da qui il nome del progetto, BÖCKERTRÄD - "albero dei libri" dallo svedese.

 

EVOLUZIONE (Ipotesi Precedenti)

La prima ipotesi si configurava come un insieme di elementi unici pieni e giustapposti fra loro in modo sequenziale, alcuni con tavoli e altri senza, dietro i quali si andavano a inserire a incastro dei ripiani per i libri. L'idea era quella di progettare sedute componibili in modo sempre diverso e da porre nei pressi di alberi come a plasmare spazi chiusi - aperti, come delle piccole biblioteche all'interno del parco. Il problema sostanziale di questo progetto era il quantitativo eccessivo di materiale, nonché la necessità di proteggere i libri dalle intemperie e poterli spostare facilmente. 

Si è cercato quindi con l'ipotesi successiva di ridurre il quantitativo di materiale necessario e si è iniziato a ragionare sul tema dell'incastro e del montaggio degli elementi. In un primo momento si è pensato all'uso di asole continue come soluzione, tuttavia durante le revisioni è stato fatto presente l'inconveniente del ristagno dell'acqua in cui si poteva incorrere con tale idea. Inoltre si è deciso di trovare una soluzione formale più stabile per la seduta, in modo tale da farla rispondere meglio alle sollecitazioni meccaniche.

L'ultima ipotesi a cui si è giunti è stata quella di ragionare su incastri puntuali piuttosto che su asole continue, in modo tale da ridurre per quanto possibile i punti di ristagno. Il progetto finale si configura quindi come un insieme di elementi progettati a incastro per formare un'unica postazione di lettura, studio e sharing di libri. La soluzione per la libreria è stata quella di immaginare un contenitore fisso (che facesse da sostegno anche alla seduta), nel quale inserire scatole ottenute con cartone pressato e quindi facilmente movibili in caso di pioggia o la notte per non lasciare incustoditi i libri. Sempre per questioni di deflusso dell'acqua sugli elementi del progetto, lo scrittoio e la libreria sono leggermente inclinati per permettere lo scolo dell'acqua piovana, così come schienale, sedile e ombreggiamento superiore sono stati traforati per ridurre gli effetti del ristagno.

PROGETTO degli ELEMENTI

Il primo elemento progettato è stato la sagoma laterale della seduta, la quale è stato il pezzo che ha subito più varianti durante tutta la fase progettuale poiché era stato identificato un po' come l'icona del progetto stesso. Si è usata come family un generic metric model, partendo innanzitutto delineando dei piani di riferimento (compreso successivamente anche quello obliquo), mediante i quali si è disegnato poi il profilo della seduta, andando a lavorare sull'inclinazione, ma soprattutto sulle due altezze maggiore e minore atta a creare quest'ultima. Nel disegnare dell'estrusione, sono stati posizionati anche quelli che sarebbero divenuti gli incastri per gli altri elementi. Inoltre si è inserito un parametro per determinare il materiale del pezzo; tale materiale è stato creato ex novo dall'editor dei materali e impiegato successivamente per tutti gli elementi del progetto (stesso è valso per le scatole, in cui il parametro materico è stato creato come cartone). 

Nel progettare lo schienale della seduta, si è scelto di idare un elemento unico con incastri puntuali da connettere al retro della libreria e alla sagoma laterale. Si è deciso di traforarlo per alleggerirlo, migliorare il deflusso dell'acqua piovana, e dargli al contempo un aspetto caratteristico; l'idea degli intagli così prodotta riprende dall'idea di "albero dei libri" simulando l'intreccio delle fronde, come se si trattasse di una coltre di rami. Sul fondo dello schienale sono state aggiunte in un secondo momento le iniziali del corso e degli autori del progetto.

Secondo il medesimo ragionamento sul richiamo all'intreccio delle fronde, anche lo la seduta è stata intagliata in modo tale da facilitare lo scolo dell'acqua su di essa. Inoltre, rispetto allo schienale e all'ombreggiamento superiore, gli intrecci sono più fitti e spessi per migliorare la resistenza meccanica dell'elemento pur mantenendolo forato. In questo caso si è fatto uso di una family face based model così da facilitarne l'inserimento sulle facce degli incastri. Si è partiti da un semplice rettangolo regolato dalla geometria di riferimento precedentemente disegnata, per poi andare ad agire su diegno degli intagli e sull'aggiunta degli incastri.

Discorso analogo a quello della seduta è stato quello dell'ombreggiamento superiore, sempre progettato a partire da un face based model, le cui dimensioni sono state parametrizzate come nel caso degli altri elementi e sono uguali a quelle della seduta. In questo caso tuttavia gli intrecci sono più sottili perché non era necessaria altrettanta resistenza meccanica.

Mediante un generic metric model, si è passati a progettare quindi le parti strutturali dello scrittoio. L'elemento a C in questione è stato disegnato ed estruso sulla base dei piani di riferimento che erano stati definiti in base alle dimensioni necessarie che si erano stabilite; l'asimmetria dei bracci era necessaria per permettere il passaggio e l'accesso al sedile. Anche in questo caso, si sono disegnati i fori che avrebbero ospitato poi gli incastri con il tavolino e il resto della seduta.

Discorso analogo si è effettuato per l'elemento L frontale dello scrittoio, disegnato anch'esso a partire da un generic metric model e munito degli incastri per l'elemento C e per il tavolino.

Il tavolino è stato progettato sempre a partire da un generic metric model, prestando attenzione in particolare al foro d'incastro con l'elemento L sottostante (per i quali erano stati parametrizzati sia l'ampiezza del foto che la distanza dagli estremi visto che queste dimensioni sono cambiate spesso durante il progetto). Essendo un tavolino, non era possibile traforarlo per questioni di scolo dell'acqua piovana, così si è deciso di produrre incastri obliqui in modo tale che questo risultasse motato leggermente inclinato per evitare il ristagno dell'acqua piovana; per il medesimo motivo, gli incastri progettati sono pochi e puntuali.

Il retro della libreria, disegnato a partire dalla sagoma precendemente progettata, si configura invece come un elemento pieno in cui sono stati definiti gli stessi fori per gli incastri di ombreggiamento superiore, sedile e schienale della seduta.

Gli elementi della libreria sono stati invece disegnati come pezzi semplici in family distinte di generic metric models, per poi essere ricomposte in un unica family madre per facilitarne la composizione successiva nel progetto.

Quello che segue è uno schema esemplificativo di montaggio delle parti per incastro secondo come sono state progettate.

PROGETTO ULTIMATO

Il progetto ultimato si presenta come un'unico elemento polivalente costruito mediante pannelli di legno marino stratificato e cartone pressato per quanto riguarda le scatole della libreria.

Si è prodotta anche una Schedule in cui sono stati contati gli elementi impiegati nel montaggio di una seduta da bookcrossing, andando in particolare a valura anche il quantitativo di legno necessario per la realizzazione del progetto, in termini di volume e peso.

Sulla base delle informazioni ricevute dagli incontri con Devoto, si è cercato di comporre gli elementi del progetto su pannelli 1220x2440mm di legno marino stratificato in modo da sfruttare il più possibile lo spazio ed evitare eccessivi sprechi di materiale; il risultato è stata la produzione di tre pannelli contenenti tutti gli elementi.

MODELLO

Di seguito sono state riportate alcune foto delle fasi principali di montaggio del modello in scala che è stato costruito per la consegna d'esame, con particolari focus sugli incastri primari della struttura.

Ven, 23/06/2017 - 00:08
Progetto Esame - SO - WO, Valerio Giovannini

CONCEPT
L'idea progettuale nasce dall'intenzione di creare un qualcosa a servizio del parco che, oltre all'utilità fine a se stessa, venga percepito come parte integrante e caratterizzante del parco stesso. Infatti dai sopralluoghi effettuati un elemento debole del parco stesso secondo me era proprio la mancanza di un qualcosa che gli conferisse identità e riconoscibilità. 
Ho deciso quindi di realizzare questi oggetti che se dovessi immaginarli all'interno del parco probabilmente li penserei come una serie di sculture lignee libere senza una regola precisa, dove la gente può rilassarsi al riparo. La particolare forma cava poi diventerebbe quasi sicuramente curiosità per i più piccoli e quindi anche funzione ludica. Facendo poi alcune ricerche ho scoperto che questo tipo di forma "ad imbuto" in realtà non è altro che un amplificatore di suoni, perchè il suono che si incanala al suo interno proprio per le pareti che si  vanno restringendo aumenta il numero delle riflessioni e quindi la durata del suono. Questo ho pensato quindi essere interessante soprattutto all'interno di un parco dove chi si ferma ha una percezione amplificata dei suoni della natura, o addirittura si potrebbero pensare queste strutture come supporto per un'amplificazione acustica per degli ipotetici concerti all'interno del parco.
SO-WO (solar workstation) nasce dall'idea che l'oggetto poggiato al terreno assumerebbe di per sè una inclinazione verso il sole che con l'applicazione di un pannello solare potrebbe generare energia sostenibile, trasformando questi oggetti in delle capsule tecnologiche dove poter usare corrente e wi-fi.


FASI DI PROGETTAZIONE
Inizio creando una nuova famiglia, che sarà la base della mia struttura, ovvero le sezioni trasvesali ottogonali del mio progetto. Quindi partendo da una vista in pianta inizio col disegnare un ottagono (reference line). 

Mi sposto in alzato e disegno ora il profilo del mio ottagono cavo costituito da quattro punti che rendo adattivi (più avanti vedremo perchè).

 Seleziono i quattro punti adattivi e il profilo ottagonale e creo una VOID FORM. Questo passaggio è importante perchè la VOID FORM è il "recipiente" a cui si agganceranno i singoli pezzi che compongono la struttura, e ne costituisce i limiti e la forma globale. In questo modo i singoli pezzi (i figli) risponderanno a determinati comandi dati dalla famiglia Madre (VG_OTTAGONO), mentre questa famiglia madre come vedremo più avanti risponderà ad altri comandi (il padre della madre?), trascinando con se anche tutte le relazioni instaurate con i rispettivi "figli".

COMPONENTI DEGLI OTTAGONI:

 

Creo una nuova famiglia che sarà la famiglia di ASSEMBLAGGIO dei miei pezzi. Inizio con l'importare la famiglia VG_OTTAGONO con i relativi "figli" nel modello. Da una vista in alzato disegno due Reference Lines che sono di fondamentale importanza per il mio progetto perchè come vedremo più avanti saranno l'elemento che farà la differenza tra un progetto fine a se stesso e un progetto che considera la VARIAZIONE. Uno degli obbiettivi infatti che mi ero posto era quello di provare a creare non un oggetto standard, ma un oggetto che potesse avere infinite variazioni mantenendo però delle relazioni tra i componenti.


Ora seleziono uno ad uno i quattro punti adattivi generatori del profilo della struttura ottagonale e clicco su PICK NEW HOST. Il nuovo HOST a cui devono appartenere sono proprio le due Reference Lines disegnate.

Inizio a mettere dei parametri. Un parametro sarà la distanza tra le due Reference Lines che costituisce lo spessore della struttura (SP_OTTAGONI) e l'altro sarà la distanza tra due piani orizzontali che costituisce l'altezza della struttura (ALTEZZA OTTAGONI).


Ripeto questi ultimi passaggi per le altre 5 sezioni ottagonali che costituiscono l'intero scheletro della struttura.


Ora quoto la lunghezza totale del mio oggetto (parametro) e spuntando l'opzione EQ tra le distanze dei vari ottagoni faccio si che essi anche variando la LUNGHEZZA TOT rimanghino sempre equidistanti tra loro. Fatto questo quoto anche la lunghezza dei raggi delle due sezioni ottagonali estreme (R e r). Una cosa importante è che il punto 1 e 2 nel dare il parametro di raggio appartengano alla Reference Line inclinata. In questo modo gli ottagoni appartenendo alla retta ne seguono l'inclinazione, quindi poi quando noi andremo a variare i raggi gli ottagoni non entreranno in conflitto con l'inclinazione delle aste di collegamento che inseriremo più avanti, ma manterranno un taglio sempre esatto.


Faccio alcuni primi test di variazione. Si può vedere come cambiando i valori ai parametri di R e r e LUNGHEZZA TOT gli ottagoni si deformano insieme all'inclinazione che varia delle Reference Lines.

Apro una nuova famiglia adattiva per creare le aste di collegamento fra le sezioni. Sul Ref Level disegno 4 primi punti adattivi collegati da Reference Lines. 

In alzato disegno un altro piano dove disegno altri 4 punti adattivi (perpendicolari ai precedenti) sempre collegati tra loro da Reference Lines. 

Ora seleziono tutti i punti e tutte le Reference Lines che li collegano e clicco su Create Solid Form. Ho ottenuto la mia asta costituita da punti adattivi.
La importo nel modello di ASSEMBLAGGIO e inizio a collegare i punti delle aste ai punti dell'incasso dei due ottagoni estremi, fino a completare la struttura.

Ora che la struttura è completata inizio la progettazione della superficie del mio oggetto. Per prima cosa disegno sui due piani estremi (TOP E DOWN) appartenenti ai rispettivi ottagoni due macro-ottagoni di Refrence Lines. Questi mi servono per tirare delle linee a partire dal centro di fondamentale importanza sulle quali si muoveranno i punti che determineranno il parametro spessore della mia superficie.

Ora come prima cosa con il comando Divide Path divido ogni lato (interno ed esterno) dell'ottagono in 5 segmenti. Poi sulle linee che partono dal centro vado a posizionare dei punti con delle Reference Lines (3D Snapping), assicurandomi sempre che tali appartengono veramente a quelle rette (in caso Pick New Host ecc.). Ottengo così le mie due "corone" di punti.


Ora imposto i due parametri R_M ext e R_M int che saranno il riferimento a cui si agganceranno poi le tavole della mia supeficie. Nei primi passi nel quotare il raggio R per errore ho preso come riferimento la distanza tra il punto medio del lato (invece che dello spigolo) dal centro. Per questo ho utilizzato delle formule di trigonometria per risalire al vero raggio e ovviare all'errore.

Ripeto questi ultimi passaggi anche per l'ottagono minore.

Ora ho bisogno di inserire altri punti di riferimento per le mie tavole. Questi si troveranno sulle due corone (interna ed esterna). Inizio quindi ad inserire i punti (assicurandomi sempre che essi appartengano alle Reference Lines). Per far si che essi siano perpendicolari ai punti che invece si trovano sugli spigoli dell'ottagono, seleziono questi ultimi e accendo i loro piani di riferimento (a sinistra dell schermo nelle properties). Ora seleziono i punti sulla corona e clicco su HOST POINT BY INTERSECTION. Selezionando il piano di riferimento questi si dispongono sul medesimo.


Durante tutto il processo di progettazione ho scoperto che quello che poteva essere un errore di giunzione è diventato invece un elemento caratterizzante la forma, che ho voluto mantenere. Quindi nella superficie esterna, all'incontro tra le tavole di due spigoli differenti mantengo l'assenza di materiale dovuta a un posizionamento perpendicolare delle tavole che non si vanno a congiungere. Per fare questo ho posizionato due diversi punti nell stesso punto, facendo però attenzione che uno appartenga ad un lato e uno all'altro. In questo modo quando vado ad accendere i loro piani ho due diverse giaciture e posso allineare correttamente ad essi i punti di aggancio sulla corona.


Ora che tutti i riferimenti sono completati posso iniziare a disporre le tavole (VG_SUPERFICIE) che ho creato nello stesso modo delle aste strutturali (vedi prima), fino a ricoprire internamente ed eternamente tutta la superficie.

 

via GIPHY

 

SCHEDULE

STIMA DEL PESO E DEL COSTO DELL'OPERA

PLASTICO

RENDER

 

 

 

Gio, 22/06/2017 - 19:15
tpp_ultime considerazioni

Dall'ultimo post "http://bim.rootiers.it/node/2416" il modello non è cambiato, tuttavia ho effettuato alcuni passaggi aggiuntivi.

Ho realizzato un render per rappresentare una possibile illuminazione notturna della seduta.

Ho calcolato il peso complessivo della seduta, creando una schedule, assegnando il campo volume 

ed il campo "peso" con la seguente formula (600Kg/mc è il peso specifico del legno)

in questo modo ad ogni elemento corrisponde il suo peso nella schedule. Non sono riuscito a calcolare il totale su revit, ho dovuto esportare la schedule su excel. Il peso complessivo è risultato 189.9 Kg

infine queste sono due immagini della realizzazione del plastico, tagliato al laser al Fablab.

 

Gio, 22/06/2017 - 17:02

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