
LA LUCE IL MIO PROJETTO
-Localizacione
La posizione del progetto è nel comune VII, La Romanina. Il progetto consiste in un vuoto nel tessuto
urbano in questo quartiere, di conseguenza, Salgado propone un masterplan per riempirlo. Il mio
progetto è costituito da un edificio a forma di L orientato a sud-sud-ovest, così ho deciso di mettere
un po 'balconi sulle facciate sud-ovest e ovest. Questi balconi sono buchi nella facciata, così in estate,
quando il sole è al suo punto più alto è quando più ombra faccia, in modo che agisce la protezione
solare, e in inverno, quando il sole è più basso, permettendo colpisce il riferimento abitazioni anche
catturare il calore.
-Luce
Si può vedere che questa è la facciata principale, che si trova a sud. Grazie alla strada alberi jardi non interferiscono con la
radiazione dell'edificio. Si può vedere il confronto con il modello ombre.
Qui possiamo vedere la facciata sud-ovest, dove vado un po 'il livello di irraggiamento. Possiamo vedere che l'Analisi
solare assomiglia al modello di foto scattata con un incidenza di penombra.
Qui possiamo vedere le facciate del cortile interno, a nord orientate. Si è visto che l'incidenza solare annua è bassa, come si
è visto anche nelle ombre del modello.
-Comparacione
Nel dettaglio dei balconi possiamo vedere che si ottiene lo scopo, cioè, fare più ombra in estate e lasciate al sole in inverno. Così vediamo che il design dell'edificio, ha una buona soluzione per quanto riguarda il loro orientamento quasi un sud.
Gio, 23/06/2016 - 12:34
Per l'esame abbiamo scelto di lavorare sul concetto d´architettura concettuale. L'idea è quella di sovrapporre dei pannelli con la stessa forma ma con dimensioni variabile secondo i livelli di altezza. questi pannelli funzionano come un insieme di struttura, d´involucro esterno e interno, creando lo spazio abitabile e anche l´arredo.
Partendo da un pannello base, ogni pannello sarebbe una tipologia della stessa famiglia e questa cambiarebbe a secondo dell´altezza.
All´interno abbiamo messo due pannelli verticali per rendere più rigida la struttura.
In seguito alla revisione in aula di venerdì scorso abbiamo iniziato a pensare e progettare un sistema di schermatura della casa diverso da quello che era stato originariamente previsto.
Prendendo spunto dalle lezioni e dalle consegne effettuate durante il corso abbiamo deciso di ispirarci e di sviluppare uno dei temi già toccati, ovvero la variazione di parametri, in particolare facendo riferimento alla seconda consegna (http://bim.rootiers.it/node/1603):
Tenendo conto di alcuni consigli e andando a cercare degli esempi abbiamo quindi pensato ad un sistema in pannelli modulari composti da elementi che variano leggermente in altezza e inclinazione per intervalli piccoli e frazionari che darebbero vita a pareti plastiche caratterizzate da contrasti chiaroscurali e grande varietà.
Rivestendo la casa in pannelli con alcuni tasselli volutamente mancanti si andrebbe a generare la ventilazione necessaria tra il rivestimento e la parete e a permettere l'ingresso di qualche raggio di luce; i moduli eliminati potrebbero creare finestrelle o passaggi nei punti in cui più si preferisce.
Lo stesso sistema potrebbe essere preso in considerazione anche per il rivestimento di copertura: utilizzare gli stessi moduli variando in modo ragionato le altezze e le inclinate dei piccoli elementi che li compongono permetterebbe lo scivolamento dell'acqua come con delle normali tegole.
Mer, 22/06/2016 - 19:31

L'idea di progetto risponde non solo alla necessità di pensare ad una casa composta da elementi fissi e variabili, ma anche alla volontà di "assemblare" i singoli moduli abitativi per costituire un unico edificio compatto con infinite combinazioni.
Partendo quindi dal concetto di alveare, si è immaginato che ogni modulo abitativo "container" avesse una forma ad esagono rigida e standardizzata, che varia esclusivamente in profondità. La varietà di profondità permette di avere non solo una varietà nelle utenze, ma anche un disegno di facciata marcato dalle ombre.
Il modulo abitativo ha doppio affaccio, ed offre un'apertura molto ampia. Lo schema del puzzle cinese Tangram può scomporre la grande apertura, che avrà un disegno sempre diverso poiché ogni geometria che compone il puzzle sarà un pannello di un materiale differente con diversi gradi di trasparenza: vetro, lamiere forate, legno, cemento.
La profondità del modulo abitativo sarà in funzione della quantità di superficie trasparente posta in facciata, infatti più la facciata sarà opaca, quindi offrirà un minor apporto di luce, più il corpo di fabbrica sarà corto. I moduli più corti quindi potranno ospitare meno funzioni e forse avranno un impianto diverso. Si vuole quindi legare strettamente il disegno del prospetto con la pianta, la forma e la funzione.
Lukas Bergaretxe, Francesca Laganà, Stefania Laregina
Mar, 21/06/2016 - 15:02
Per sviluppare il nostro Curtain Wall abbiamo intrapreso 3 soluzioni diverse per quanto riguarda i pannelli:
IPOTESI 1 - sviluppo verticale.
Quando abbiamo modellato il pannello secondo l'orditura verticale, il problema che emergeva era relativo alle posizioni reciproche dei pezzi che non seguivano i vincoli da noi fissati
IPOTESI 2 - sviluppo orizzontale
(Guardare post precedente) il problema in questo caso era che l'ultimo elemento del pannello, una volta inserito nel progetto, si estendeva oltre la dimensione del traverso superiore del Curtain Wall.
IPOTESI 3 - array
Dall'ultima revisione ci è stato proposto di sviluppare un array - anche grazie al post http://bim.rootiers.it/node/1856 e all'aiuto che l'autrice del post ci ha dato- ma non riusciamo a gestire la pendenza degli elementi e l'interasse tra loro.
Non riusciamo quindi ad ottenere il risultato desiderato con nessuno dei tre metodi!
Lun, 20/06/2016 - 20:01