TPP_Famiglia Parete Xlam

  Come approfondimento del progetto finale pubblichiamo i procedimenti che hanno portato alla realizzazione della parete composta da un pannello in Xlam a tre strati portante, strati di isolante per il lato interno ed esterno e i rispettivi strati di finitura.

 

Partendo dall'apertura di una nuova famiglia e scelto il template Modello Generico Metrico, vengono rese in centimetri le unità di misura per comodità.

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Vengono creati dei piani di riferimeto ed equalizzati ad un piano centrale in modo che le successive deformazioni mantengano invariata la posizione dell'asse centrale. Attraverso lo strumento quota vengono definiti i primi parametri Tipo che regoleranno lo spessore degli strati che compongono la parete.a2.jpga3.jpg

Analogo ragionamento per i parametri che regoleranno la lunghezza dei vari strati e i relativi "sbordi" necessari al collegamento in questo caso di due pareti d'angolo, vengono definiti però come Istanze in modo da poter variare a seconda delle esigenze specifiche di una data posizione senza riflettere sugli altri tipi della famiglia.a4.jpg

Vengono realizzate le prime estrusioni facendo attenzione ad allinearle con i piani di riferimento che interessano.a5.jpg

Spostandosi nella vista del prospetto vengono definiti i piani che regoleranno l'altezza della parete e gli sbordi inferiori e superiori degli altri strati per il collegamento con solaio e tetto.a6.jpg

Una volta realizzate le estrusioni e definito lo spessore degli strati viene cambiato lo stile di visualizzazione della scena da "Linea Nascosta" (lo standard per Revit) a "Ombreggiato" per poter visualizzare i colori degli strati.a8.jpg

Selezionando una parte della parete, viene aperto l'editor di materiali dalla barra delle proprietà sulla sinistra. Qui saranno creati dei materiali a hoc e una libreria in cui contenerli così d poter riusare gli stessi in altre famiglie.a9.jpgb1.jpgb2.jpg

Per la realizzazione degli sbordi di isolanti e finiture viene utilizzata una formula per la quale lo sbordo superiore ad esempio sarà definito dall'altezza della parete + Il parametro che andremo a modificare di volta in volta. è importante posizionare attentamente parametri e piani in modo da non incontrare problemi ad esempio quando viene inserito un valore negativo.b3.jpg

b4.jpg

Una volta definite tutte le formule sarà possibile controllare in modo indipendente il comportamento delle estremità dei singoli strati tramite gli appositi parametri.b5.jpg

Vengono definiti dei parametri Yes/No per quanto riguarda la visibilità dei singoli strati in modo da poter utilizzare la stessa famiglia ad esempio come parete divisoria eliminando gli isolanti. Per procedere viene selezionato uno strato ed attribuito il parametro (che troveremo in fondo agli altri) dalla caratteristica "Visibilità" tra le proprietà.Senza titolo-1_1.jpg

Per permettere un collegamento ottimale con la copertura sarà necessario dotare la famiglia di parametri regolanti le diverse pendenze della parte superiore della parete. Dovranno essere creati dei vuoti che agiranno in modo indipendenti sui singoli strati per la presenza di eventuali sbordi superiori, allo stesso tempo l'obbiettivo è regolare il comportamento di tali vuoti da soli quattro parametri a seconda che la parete si trovi a sorregere la parte superiore o inferiore della copertura, sia che si trovi a destra o sinistra della stessa.

 Per i vuoti utili nel caso la parete sia ai lati della copertura ci si posiziona nella vista di prospetto e viene cambiato lo stile di visualizzazione in "Wireframe".Senza titolo-2_0.jpgSenza titolo-3_1.jpg

Poichè tali vuoti dovranno seguire sempre l'andamento dello strato a cui saranno legati (sbordi superiori o laterali) vengono preferite le Linee di Riferimento rispetto ai Piani poichè questi ultimi essendo virtualmente infiniti non hanno delle "estremità" come invece le linee, utili in quanto dovranno essere vincolati all'intersezione dei piani che regolano la parte superiore e laterale di un dato strato. Viene quindi disegnata una linea a partire da tale intersezione.Senza titolo-5_2.jpg

Tramite il comando Allinea vengono quindi vincolati prima il piano verticale e poi l'orizzontale al punto di estremo della Linea di Riferimento. Per "raggiungere" il punto si puù utilizzare il tasto TAB una volta posizionato il mouse in corrispondenza della fine della linea.Senza titolo-6_2.jpgSenza titolo-7_1.jpg 

Viene definito il parametro che regolerà la pendenza del vuoto tramite una quota angolare.Senza titolo-8_1.jpg 

Viene creata l'estrusione del vuoto e vincolata ai piani di riferimento dello strato interessato e alla linea di riferimentoSenza titolo-9_2.jpg

Una volta creato il vuoto possiamo definirne la profondità manualmente o assegnando dei parametri ai vincoli di Fine e Inizio dll'estrusione. Poichè la parete potrà subire notevoli trasformazioni, i parametri che le regolano come  lo spessore dei vari strati e gli eventuali sbordi saranno inseriti in un apposita formula in modo che il vuoto segua sempre e in ogni caso lo strato a cui è vincolato e agisca solo ed esclusivamente su esso.

è importante sottolineare come non è possibile assegnare un vincolo Yes/No alla visibilità del vuoto (che di fatto è come se fosse invisibile di natura), e non potendo dare 0 come valore della pendenza poichè il software definirà impossibile l'operazione, l'unico modo di "sbarazzarsi" di un vuoto perchè ad esempio abbiamo vuoti che regolano entrambe le pendenze "destra e sinistra" ma necessitiamo di una sola delle due, sarà necessario spostarlo lontano dalla parete in modo che non agisca più su essa. Per non dover controllare manualmente troppi parametri ogni volta che dobbiamo eliminare dei vuoti, è stata utilizzata una formula di tipo If/Then. La formula lavora in questo modo: If(<condizione particolare>,<conseguenza se la condizione è soddisfatta>,<conseguenza se la condizione NON è soddisfatta>)

La condizione particolare è il valore della pendenza, se tale valore sarà minore di zero allora l'inizio e la fine del vuoto verranno posti a 10m di distanza lontano dalla parete, se la condizione non è soddisfatta perchè abbiamo bisogno di quei vuoti e viene quindi inserito come valore 5° ad esempio, l'inizio e la fine del vuoto seguiranno l'andamento dello strato di appartenenza.

Qui la creazione dei parametri di Fine e Inizio di un estrusione.Senza titolo-10_2.jpg

Qui l'esempio di una formula di tipo If/ThenSenza titolo-7_2.jpg

Una volta creati i vuoti e definite le formule per la loro posizione, sarà possibile assegnare una o più delle 4 tipologie di taglio per la pendenza a ogni strato in maniera indipendente e tramite il controllo di un solo parametro.Senza titolo-13_0.jpg

Un lavoro del tutto analogo è stato effettuato per la pendenza longitudinale nell'altro verso e per le pendenze trasversali verso l'interno e verso l'esterno.

Per dotare la parete di forature per infissi e vano della porta si procede disegnando dei piani di riferimento al suo interno.Senza titolo-14_0.jpg

Vengono definiti tramite quote i parametri che controlleranno la posizione e le dimensioni di tali fori.

Senza titolo-15_0.jpg

Viene creata l'estrusione vuota e vincolata ai piani di riferimentoSenza titolo-16_0.jpg

La profondità dei vuoti viene regolata in modo da finire in corrispondenza della finitura interna ed esterna. Per controllare la presenza o meno di uno o entrambi i fori si ricorre di nuovo a una formula If/Then dove la condizione è che un parametro non presente nel disegno ma legato alla formula, se uguale a 0 farà in modo che quel vuoto venga immediatamente spostato fuori dalla parete.Senza titolo-17.jpg

Una volta completata la parete si presenterà adatta a soddisfare numerose condizioni possibili.Senza titolo-18_0.jpg

 

_Fabiola Smorto, Alessio Vigorito

Dom, 11/09/2016 - 22:19
Progetto esame_casa smart_parametric brise soleil

TPP_ LA CASA smart_CANALE B_ GIULIA SPAGNUOLO/ 2016

 

Si vuole progettare una casa mobile prefabbricata, facilmente realizzabile e trasportabile.

Indicata soprattutto per case vacanze, villaggi turistici alberghi ecc.

Ho deciso di concentrarmi sulla modellazione dei diversi tipi di tamponatura opaca e trasparente con definizione dei due tipi di finitura: lamiera grecata e sistema brise soleil.

  1. IMPOSTAZIONE DEL PROGETTO
  • Vista pianta,  imposto i piani di riferimento del perimetro della casa, seguendo il modulo di 1,20 m X 1.00  
  • In prospetto imposto i livelli, e quindi le diverse viste del modello, nominandoli e indicando la quota altimetrica,

Ciascuna vista posso duplicarla, quante volte voglio, in quanto le viste sono diversi modi di “vedere” il modello.  

  1. GRIGLIA STRUTTURALE

- Imposto la griglia strutturale, ancorandola ai pilastri che vado a inserirvi.

La struttura portante della Casa Smart è composta da profilati metallici in acciaio di sezione scatolare 200mmX 200mm (pilastri) e travi principali doppio T.

Mentre sono stati utilizzati per la creazione dell’ orditura secondaria dei solai profili metallici a “C” 150 mm. 

4. struttura sacondaria.png

 

    3. SOLAI

  a. Solaio di calpestio: finitura interna in listelli di legno /  massetto a secco traspirante / isolante spruzzo

  b.Solaio copertura: vetro cellulare 7 cm  /isolante spruzzo /finitura interna con lastra in cartongesso (copertura);

Con il comando “massa locale” / riempio i vuoti della struttura dei due solai, andando ad avvolgere i profilati di acciaio con un getto a spruzzo di isolante in modo da eliminare eventuali ponti termici.

Si generano un pavimento e una copertura di default preimpostati in revit. 

Nelle proprietà, li duplico, li nomino e creo la mia stratigrafia.

Per ora ho realizzato i solai al “rustico” in quanto prima di incollare il pavimento, applico la tamponatura esterna e le pareti divisorie interne. 

 4. TAMPONATURA ESTERNA.

Due tipi di tamponatura esterna :

 a. Tamponatura opaca in cartongesso con finitura in lamiera grecata

 b. Tamponatura trasparente in pannelli vetrati

Selezionando le facce perimetrali della “massa locale” precedentemente creata, con il comando “sistema facciata continua” realizzo su ciascun lato un curtain wall.

Come per i solai, dalle proprietà, duplico il tipo di facciata di default e compongo il mio sistema di montanti e traversi.

*Altro metodo, più opportuno, è quello di duplicare un muro generico di facciata continua, nominarlo e assegnarvi la griglia e i pannelli.

5. CREAZIONE DELLE FAMIGLIE DEI PANNELLI DI TAMPONATURA

Ho realizzato quindi due famiglie di “ pannelli di facciata continua“ e due famiglie dei rispettivi “profili metrici dei montanti” che comporranno i due tipi di tamponature. 

a. Famiglia_ pannello opaco di cartongesso isolato

stratigrafia (EST-INT):

  • 2 pannelli in cartongesso 1cm
  • Isolante esterno 7cm
  • Intercapedine 8cm
  • Isolante interno 5cm1pannello cartongesso 1cm. a. Famiglia_Montante curtain wall opaca (per cartongesso)

montante in acciaio zincato che servirà da ossatura  della parete opaca in cartongesso. Gli ho assegnato dei parametri di tipo (spessore, base, ecc) e istanza solo la larghezza, in modo da poterla facilmente gestire nel progetto.  

 b. Famiglia_ pannello trasparente in vetro:

stratigrafia (EST-INT):

  • vetro 6mm
  • camera d’ aria 2cm
  • vetro 6mm.

Ho modellato le lastre di vetro e il loro telaio 

b.      Famiglia_Montante curtain wall vetrata (vetro camera)

           montante doppio T che ospiterà il pannello vetrato.

*Nella realizzazione di ciascuna famiglia ho seguito sempre lo stesso procedimento:

1. definizione della struttura dell’ elemento attraverso i piani di riferimento

2. assegnazione delle quote tra i piani di riferimento, queste collegano, relazionano e vincolano i piani tra di loro

3. parametrizzo le quote, dando loro un nome, definendo se sono di tipo o di istanza e classificandole.

4. Creazione della geometria attraverso il comando “estrusione”

5. allineamento della geometria ai vari piani di riferimento con il “lucchetto” 

6. terminata la modellazione della famiglia, la carico nel progetto e la inserisco dal pannello delle proprietà. 

6. FINITURA ESTERNA

   Due tipi di finitura esterna:

  c. lastra di lamiera grecata industriale

  d. pannelli - brise solei.

 

c. Per la realizzazione della lamiera grecata ho modellato due famiglie “modello generico metrico”:

  • famiglia componente angolare
  • famiglia componente modulo lamiera  
  • unisco i due componenti in un Famiglia nidificata ( madre) _ lamiera grecata “modello generico basato su linea” dove creo il sistema di ripetizione del modulo della lamiera
  • Con il comando ARRAY , compongo l’ intera lamiera Voglio creare un foglio di lamiera composto dalla ripetizione del modulo base che rimanga sempre alla stessa distanza al variare della lunghezza dell’ intero foglio.
  • Creo  i seguenti parametri di istanza:

    - modulo base

    - n. moduli (tipo parametro: intero; gruppo: vincoli)  

    - Inserisco la formula in N. moduli= lunghezza / modulo base

    -Nidificazione della famiglia dell’ angolare in quella della lamiera

    -Associo i rispettivi parametri di altezza tra loro (dall’ albero delle famiglie)d. Per la realizzazione dei pannelli brise soleil ho seguito quasi lo stesso procedimento della lamiera

  •  famiglia del sistema brise soleil “Modello generico metrico basato su linea”  (per gestire/ controllare lo spazio che varia tra le lamelle)  
  • famiglia del componente base brise soleil in “Modello generico metrico basato su linea”  (per gestire/ controllare lo spazio che varia tra le lamelle) 
  • creo il sistema di ripetizione con il comando Array ( associa e raggruppa / ultimo /vincolo)  
  • Aggiungo il parametro “n. lamelle “ di istanza (tipo= intero/gruppo=vincoli

* la classificazione del tipo è molto importante altrimenti non posso assegnarlo all’ effettivo numero di componenti (che appunto, è un numero intero)

  • Aggiungo il parametro “inter lamella ” di istanza 
    ​*è importante che tutti i parametri che voglio collegare tra loro siano di istanza.
  •  Inserisco la formula che mi permette di controllare la distanza tra le lamelle al variare della lunghezza del sistema  e dello spazio tra le lamelle che voglio variare per creare diversi tipi di pannelli.  
  • Associazione del parametro altezza

Creo il parametro “Altezza del sistema” (istanza) e dall’ albero delle famiglie, associo l’ altezza del componente brise soleil (parametro tipo), all’ altezza dell’intero sistema (istanza), così che ogni componente segue l’ altezza dell’ intero sistema.

  • Modello la famiglia del  pannello brise soleil su una nuova famiglia “Pannello facciata continua”

Lo nomino, Imposto i principali piani di riferimento , carico il sistema brise soleil  e lo lucchetto.

In seguito ho modellato dei traversi per l’ ancoraggio

  • creo diversi tipi di pannelli: ciascuno contraddistinto dalla diversa distanza tra le lamelle:

d=10 cm

d=7 cm

d=15 cm

d=20cm   

Le immagini seguenti mostrano i passaggi rilevanti della modellazione del sistema brise soleil.

 

CONDIVISIONE DEL PARAMETRI_ SCHEDULES

Volendo ottenre una variazione più soft e non contenta del risultato ottenuto dai tipi di pannelli inseriti, sono tornata sulla famiglia del pannello e ho trasformato il parametro “distanza brise soleil”  in parametro di istanza cosi da poterlo variare manualmente e più velocemente nel progetto, e lo trasformo in parametro condiviso.

Creo una cartella di destinazione dei parametri condivisi

Creo un nuovo gruppo

Poi carico il “nuovo pannello  nel progetto.

 

 

 

 

Dom, 11/09/2016 - 22:18
TPP_Country House Project

Componenti Gruppo: Anna Maria Goutou, Petros Moschovitis, Sotirios Moschovitis

Riferimento: Robie House / Prairie House – Frank Lloyd Wright

 

 

Il nostro progetto si basa su una reinterpretazione dello stile di Wright nei Prairie House, uno stile che viene introdotto nei primi decenni del XX secolo.

Wright stesso descrive così i punti principali del programma architettonico svolto nelle prairie houses:

 

primo - ridurre al minimo indispensabile le pareti divisorie, creando un ambiente circoscritto, distribuito in modo che aria, luce e visuale permeassero l'insieme di un senso di unità;

 

secondo - armonizzare l'edificio con l'ambiente esterno, estendendo ed accentuando i piani paralleli al suolo, ma lasciando libera la parte migliore del luogo per usarla in collegamento con la vita della casa; si trovò che estese superfici orizzontali erano efficaci ai fini di questo collegamento;

 

terzo - eliminare la concezione delle stanze e della casa come scatole e trattare invece i muri come pareti di chiusura in modo che formassero un unico recinto di spazio, conservando solo le suddivisioni minori. Dare alla casa proporzioni più liberamente umane, sciupando meno spazio nella struttura e adattando questa ai materiali, rendendo così la casa più abitabile, o meglio più liberale. Lunghe linee dritte e senza interruzioni erano molto opportune;

 

quarto - portare il malsano basamento incassato interamente sopra il livello del terreno, in modo che le fondamenta apparissero come una bassa piattaforma in muratura sulla quale si ergeva l'edificio;

 

quinto - dare a tutte le aperture interne ed esterne proporzioni logiche ed umane, e farle ricorrere naturalmente, isolate o in serie, nello schema di tutto l'edificio. Di solito sembravano pareti leggere, perché tutta l'architettura consisteva principalmente nel modo di disporre queste aperture nei muri che racchiudevano le stanze come pareti di chiusura. La stanza divenuta essenziale espressione architettonica non ammetteva buchi tagliati nelle pareti come si tagliano i buchi nelle scatole, perché ciò non si accordava con l'ideale ''plastico''. Tagliare buchi è violento;

 

sesto - eliminare combinazioni di materiali diversi usando, per quanto possibile, un unico materiale; non applicare ornamenti che non nascessero dalla natura stessa dei materiali e contribuissero a rendere l'edificio più chiaramente espressivo della sua funzione e a dare al concetto dell'edificio un'enfasi rilevatrice. Le linee geometriche o rette erano naturali al macchinario allora impiegato nella costruzione, quindi gli interni acquistarono naturalmente questa caratteristica;

 

Nella nostra versione di quel progetto famoso, sono stati cosiderati due diversi modelli parametrici per la composizione della facciata.

 

 

 

 

 

 

Modello 1: Modulo costante di 1 metro sia sulla parete vetrata, che quella opaca.

 

 

 

Modello 2: Modulo alternato di 75 cm di parete vetrata e 25 cm di parete opaca,che si ritrova sul piano superiore, avendo continuità sia orizzontale che verticale.

 

 

 

 

Modello 1 : Dettaglio

Modello 2 : Dettaglio

 

 

 

 

 

 

 

 

Dom, 11/09/2016 - 22:05
TPP_Progetto esame_ Eleonora Moro

L'edificio progettato è un'abitazione su due livelli, con una doppia altezza centrale e una struttura in travi e pilastri di cemento armato. L'elemento che ho deciso di studiare è la facciata. La volontà è quella di creare in prospetto un disegno curvilineo, attraverso la variazione di elementi verticali di legno ancorati alla muratura.

        

 

 

 

Il primo passaggio è stato quello di definire i livelli, per il piano delle fondazioni, il piano terra, il piano primo e altri due livelli.

e i fili fissi con il comando Grid su cui ancorare la struttura

La muratura è in blocchi di laterizio con isolamento interno; per realizzarla ho duplicato una famiglia modificandone gli spessori. Analogamente ai muri, anche per i solai, ancorati ai livelli, ho utilizzato una famiglia di sistema. La doppia altezza centrale è stata realizzata con il comando Shaft Opening.

Per quanto riguarda la facciata, come detto il mio intento era quello di disegnare delle curve.

In un primo momento, ho realizzato un elemento del quale potevo variare solo un angolo, ma non riuscendo ad ottenere l'effetto desiderato ho deciso di variare invece due angoli. Così facendo infatti il disegno della facciata presenta non una ma due curve, ed più vicino a quello che volevo ottenere.

L'elemento è  una famiglia modello generico. Ho definito quindi i piani..

p 1.JPG

 

.. e i parametri. Tutti sono parametri condivisi, in modo da poter poi estrapolare i dati dal progetto con la Schedule.

I parametri che modificano il profilo sono quindi parametri di istanza, quindi Angolo_1 a Angolo_2, mentre gli altri come il materiale, l'altezza e lo spessore sono parametri di tipo, e quindi rimarranno fissi in tutti gli elementi

Quindi ho realizzato l'estrusione:

Oltre a creare un disegno nel prospetto, gli elementi di legno diventano in alcune parti un elemento di schermatura. Hanno quindi diverse altezze: 6.3 m, 4 m, 3 m e 1m.

Sono direttamente fissati alla muratura, dunque ho realizzato in una famiglia a parte l'elemento di connessione ( Generic model face based). Con lo stesso procedimento, ho definito i piani di riferimento, i parametri e quindi realizzato le estrusioni. 

 

Terminato l'elemento, l'ho inserito all'interno nelle famiglie, allineandolo alla faccia posteriore.

 Anche l'altezza rispetto ai livelli è un parametro. 

 

 

Per assicurarmi di posizionarli esattamente alla stessa distanza ho realizzato una famiglia a parte che ho chiamato Dima. E' un elemento che rappresenta la guida, nella quale i parametri di tipo sono appunto la distanza tra gli elementi (variabile) e il loro spessore  (fisso). 

 

La famiglia è stata inserita nel progetto, ancorata alla muratura ed ai livelli definiti in precedenza. Una volta posizionata, ho importato nel progetto i pannelli, che sono stati allineati alla stessa dima. Questo passaggio si è rivelato particolarmente utile, perché mi ha permesso sia di avere i pannelli perfettamente alla stessa distanza, sia di modificare tale distanza variando semplicemente i parametri della dima.

 

   

 

Inizialmente ho provato a "legare" i due angoli tra loro con una formula, ma non riuscendo ad ottenere l'effetto che stavo cercando li ho modificati nei diversi prospetti in funzione delle curve che volevo disegnare.

E questo è il risultato finale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dom, 11/09/2016 - 19:16

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