TPP - Progetto d'esame_Antonucci Pani - La casa giapponese

La visione del film d'animazione "Il mio vicino Totoro" ci ha offerto la piacevole opportunità di prendere appunti su quanti dettagli fosse possibile carpire sia riguardo l'uso,la struttura, la giunzione,la matericità degli elementi architettonici, sia riguardo la distribuzione e la composizione degli ambienti interni propri di una casa giapponese. Nel corso della storia le azioni dei personaggi ci hanno letteralmente accompagnato attraverso una vera e propria indagine spaziale che abbiamo sintetizzato sottoforma di una pianta ragionata e semplificata.

La progettazione giapponese parte dall'interno, dalla disposizione dei TATAMI: stuoie di giunco imbottite di paglia di  riso pressata e  bordate di lino che ricoprono tutto l'ambiente interno della casa, costituendone il modulo compositivo.

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Anche noi siampo partite proprio dalla aggregazione dei tatami per definire la zona giorno/ notte (nella cultura giapponese coincidono) e, tracciando una griglia con la loro misura, standardizzata in 0.90 x 1.8, abbiamo potuto disegnare una pianta che comprendesse gli spazi ed elementi tradizionali immancabili.

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INGRESSO: primo filtro della casa, si trova a livello 0 ed è il luogo ove si lasciano le scarpe per accede effettivamente all'abitazione. L'accesso avviene tramite una pedana largha mezzo tatami e uno scalino per permettere di superare il dislivello a cui si trova la veranda e la zona giorno. 

SERVIZI E CUCINA: sono gli ambienti disposti in testata caratterizzati da un piano di calpestio a livello 0 e una funzione secondaria rispetto agli ambienti interni che al contrario sono rialzati. 

ZONA GIORNO: Composta da un doppio modulo tatami, è il vero centro e cuore pulsante dell'abitazione. E' l'esempio di spazio non determinato in quanto circondato da pannelli scorrevoli che possono isolare l'ambiente o essere completamente aperti lasciando accesso alla VERANDA, a quota leggermente più bassa della zona giorno.

Abbiamo anche studiato la struttura a telaio tipica delle case tradizionali, formata da travi e pilastri di legno tenute insieme ai nodi da una serie di incastri di sezione.

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La struttura poggia su una fondazione continua in pietra che serve a proteggere il legno dall'umidità del terreno. su questa si poggiano quindi pilastri di legno di sezione 0.18x0.18 ai quali si incastrano travi principali sormontate poi dai travetti e dal tavolato. Interessante notare l'utilizzo di pilatrini minori con piccole fondazioni per diminuire la luce di alcune zone della struttura.

Ci siamo maggiormente concentrate sullo studio delle tipologie dei pannelli. Osservando l'ambientazione del film di animazione "il mio vicino totoro" abbiamo definito 4 tipi di pannelli principali:

 

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1. parapioggia: formato da tre tavolati larghi 0.3 m e da un telaio di montanti e traversi a irrigidimento. Questi pannelli sono totalmente chiudenti e servono per proteggere gli interni dagli agenti atmosferci o in generale dall'intrusione. 

Pannelli parapioggia prospetto1_0.pngPannelli parapioggia prospetto2_0.png

Pannelli parapioggia prospetto 3_0.pngPannelli parapioggia assonometria 1_0.png

 

2. esterni: formati da un intelaiatura a griglia di elementi a sezione quadrata 0.06 x 0.06 m che ospitano tamponature in vetro o di materiare semiopaco. Delimitano effettivamente lo spazio esterno dall'interno della casa ma quando vengono aperti si crea un contatto diretto con l'esterno.

Pannelli chiudenti in vetro prospetto_0.png   Pannelli chiudenti in vetro prospetto 2_0.png

Pannelli chiudenti in vetro assonometria.png

 

3. Shoji intermedi: pannelli semi opachi formati da un intelaiatura principale ed una secondaria formata da profili più sottili che sostiere il rivestimento, solitamente in carta di riso. Questi pannelli sperano la zona giorno dalla veranda ma mantengono una piccola apertura che permette di vedere oltre la chiusura.

Shoji intermedi assonometria_0.png     Shoji intermedi prospetti_1_0.png

4. Shoji interni: sono completamente opachi. in genere servono a dividere due moduli tatami e creare due ambienti nella zona giorno. Hanno una conformazione simile ai precedenti ma non presentano il piccolo foro.

Shoji intermedi prospetti_2_0.png  Shoji interni assonometria_0.png

 

Per la modellazione in Revit abbiamo utilizzato il sistema delle "Famiglie nidificate": ogni elemento necessario all'assemblaggio di un pannello era modellato in una famiglia, creando anche diversi tipi, specialmente dei profili dei telai, per avere tutte le dimensioni necessarie. Queste famiglie poi sono state caricate in una famiglia "madre" in cui avveniva l'assemblaggio delle parti. 

tipi di elementi per il telaio secondario_0.jpg   Griglia per telaio secondario_0.png

Assemblaggio degli elementi per gli shoji intermedi.png

Le guide dei pannelli, che si posizionano sulle travi principali tra pilastro e pilastro, sono state modellate usando i pannelli stessi come dima. Conoscendone gli spessori sono stati assegnati i parametri adeguati, che una volta fatti variare, hanno prodotto il profilo desiderato.

Guide interne sezione_0.png     tipi di guide_0.jpg

Pannelli parapioggia montati_0_0.jpgPannelli esterni aperti_0_0.jpg

Pannelli intermedi dall'esterno_0.jpgPannelli intermedi aperti dall'interno_0.jpg

Pannelli interni dall'interno_0.jpgPannelli interni aperti dall'interno_0.jpg

 

Lo studio parametrico è servito a definire gli elementi essenziali da utilizzare per la costruzione di vari pannelli, così come della struttura della casa. Il fine ultimo è studiare il rapporto tra la conformazione dei pannelli e la loro disposizione con i conseguenti effetti di luce ed ombra.

 

 

Mar, 26/07/2016 - 00:44
TPP_Progetto d'esame

Gruppo : Valerio Loreti, Valerio Pallotta, Deborah Zangrilli.

Riferimento: Daum headquarters, Mass Studies.

Il nostro progetto finale è un edificio per congressi ideato totalmente attraverso la ripetizione di moduli che compongono inoltre l'intera struttura del fabbricato stesso.

In particolare, sono stati ripresi 3 dei 5 moduli in cemento utilizzati da Mass Studies nel loro Daum Headquarters, riorganizzando gli elementi per creare spazi diversi e la digradazione dei piani per ottenere terrazze e aggetti. 

 1- Modulo ARANCIONE: utilizzato nelle zone interne e in copertura nel caso di assenza di aggetti.

2- Modulo VERDE: utilizzato per le parti esterne, caratterizza l'involucro con nicchie dalla linea curva

3- Modulo ROSA: utilizzato nelle parti esterne dove si sono voluti creare aggetti e punti di riparo come nelle terrazze e nella zona d'entrata al piano terra.

Si è deciso di mantenere la grandezza originale delle parti con un'altezza di 4,2 m e una larghezza di 8,4 m e una rimodulazione che ha portato alla realizzazione di 3 piani.

Il secondo tema che è stato affrontato nel progetto è la realizzazione di un sistema curtain wall di vetrate che potesse ricoprire l'intero involucro. I moduli di cemento, infatti, sono concepiti per comporre la struttura vera e propria dell'edificio, perciò i tamponamenti esterni sono costituiti interamente da grandi vetrate trasparenti che si contrappongono alla pesantezza del cemento.

L'ultimo aspetto trattato nel progetto è stata la realizzazione di una famiglia per una recinzione esterna che marcasse e chiudesse la zona dell' ingresso. E' stata concepita come alternanza di listelli dritti e curvilinei attraverso un modulo che si ripete.

 

Mar, 26/07/2016 - 00:34
LAB6 _ ANALISI PROGETTO ESAME

Il progetto realizzato si innesta nel quartiere Ostiense, in prossimità degli ex-Mercati Generali. L'area assegnata ha le dimensioni di 43x50 metri, ed è un lotto d'angolo. Il progetto prevede di inserire delle residenze temporanee e degli spazi commerciali e di servizio all'interno dell'edificio. Il concept di base  è stato quello di voler realizzare dei volumi leggeri, che dessero quasi la sensazione di galleggiare su una piastra sottostante. Questi volumi risultano essere estremamnte puliti e lineari, e si contrappongono fortemente alla grande sinuosità della piastra, che tenta di richiamare anche ai classici capannoni industriali che si trovano nell'area, sia attraverso una copertura a falde, ma anche grazie al movimento della vetrata d'accesso alla struttura. Gli edifici sovrastanti, che accolgono la maggior parte delle residenze, risultano essere interrotti centralmente sul prospetto, da una grande vetrata, che richiama al movimento presente nella piastra.

Per studiare al meglio il progetto si è proceduto per prima cosa studiando l'ombreggiamento delle facciate:

- La vista sottostante è stata realizzata alle 10 di mattina nel mese di giugno. Questa dimostra come la struttura più alta presenti una facciata completamente irraggiata, mentre si può immaginare come quella più interna alla corte, (non visibile in foto), sia completamente ombreggiata.

- La successiva immagine mostra la situazione interna alla piastra alle 18 sempre nel mese di giugno. Questa mostra come la zona centrale del progetto sia completamente in ombra a quest'ora della giornata, e come una sola facciata sia illuminata nella parte superiore del volume.

In secondo luogo si è passato ad approfondire l'analisi solare dei principali prospetti:

- L'analisi solare  è stata effettuata prendendo in riferimento due diversi periodi dell'anno: Giugno e Dicembre, al fine di poter apprezzare al meglio le variazioni solari a cui sono soggetti i prospetti. In particolare la foto sottostante è stata realizzata nel mese di dicembre e mostra come la situazione di irraggiamento sia buona, con una piccola zona più fredda nella parte basssa a sinistra del prospetto.

- Nel mese di Giugno la situazione appare completamente differente, in quanto l'edificio risulta essere esposto ad un ampio irragiamento delle superfici, sia interne alla corte, che sul fronte strada.

- Per quanto riguarda la situazione invernale dell'altro prospetto questo risulta essere meno irraggiato rispetto all'altro, ciò probabilmente a causa di un ombreggiamento prolungato provocato dalla presenza dell'edificio di fianco.

- Al contrario nel mese di giugno la sitazione climatica risulata essere buona perchè ,come mostra la foto, il prospetto è molto più irraggiato rispetto al mese di dicembre.

In dettaglio si è deciso di approfondire le vetrate, sia nella piastra, che nei due piani liberi degli edifici, che però sono stati studiati unicamente nei mesi estivi in quanto ritenuti i più critici a causa di una totale assenza di schermature solari.
- Nell'immagine  sottostante è stata studiata la vetrata della piastra che nonostrate non presenti i brise soleil, grazie all'aggetto delle coperture risulta essere in gran parte schermata, soprattutto nelle parti più alte, che ospitano dei minialloggi.

- La vetrata del corpo di destra al contario risulta essere più problematica in quanto esposta maggiormente alla radiazione diretta, in quanto non è scehrmata nemmeno dagli edifici di fianco, in quanto tutti risultano essere più bassi.

- Altra vetrata è quella si trova nel prospetto restrostante a quello studiato nella foto precedente. Anch'esso presenta problemi di irraggiamento ma in quantità minore rispetto all'altra struttura poichè il sole lo raggiunge unicamente durante le ore della mattina.

- Infine ultima vetrata è quella dell'edificio di sinistra, che presenta sempre problemi di irraggiamento ma in quantità minore rispetto all'altra struttura, in quanto l'edificio risulta essere protetto in parte dal corpo limitrofo più alto. 

Mar, 26/07/2016 - 00:02

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