
La lezione di Giovedì 25 Maggio 2017 si è tenuta, come programmato, nello spazio CHIRALE del Fab Lab Garbatella.

L'idea di fondo risiede nell'utilizzo di uno stesso elemento per realizzare i tavoli e le sedute; ed in effetti la stessa dima costituisce prima un supporto lineare per la disposizione delle assi del tavolo, poi una guida mutevole per la disposizione dei listelli che tessono le panche. Le dime sono tenute insieme da dei connettori che si innestano in alto in un distanziatore realizzato come un pettine con i denti verso il basso; nella parte bassa invece tra i denti vengono accolte le dime che costituiscono le sedute per conferire maggiore solidità alla struttura.
L'altezza del secondo distanziatore è pensata in modo tale che venga restituita la condizione di planarità delle sedute/tavoli rspetto al suolo inclinato e perchè il distacco da terra sia tale che ne risulti comodo l'utilizzo.
Le dime della fascia inferiore, prolungandosi oltre l'elemento ditanziatore, costituiscono dei sostegni per la posa di una panca; ho pensato che la porzione di dima sporgente possa variare in modo tale che, variando anche il tipo di orizzontamento, ne risulti una superficie maggiormente sinuosa.

Pubblico questo post per aggiornare il progetto in vista della visita di domani al FabLab. Ho provato a lavorare sulla forma delle dime che compongono la seduta-copertura, cercando di renderle più snelle e interrogandomi su quale potesse essere il loro attacco a terra.
Nella versione precedente il perimetro delle dime era in parte rettangolare in parte sagomato:
Ho dunque provato a "rimuovere il materiale in eccesso": il perimetro della dima segue ora solamente la sagoma interna, con l'eccezione della base dove ho mantenuto un piano di appoggio, svuotando comunque il più possibile la forma:
La dima è ancora composta da due pezzi, seduta e copertura, ma ho intenzione di creare una nuova famiglia dove parametrizzare l'intero pezzo.
Come potrebbe essere realizzato? Immaginavo si potesse fresare da un unico pannello di legno ma capisco che questa scelta lascerebbe molto materiale di scarto.
La struttura può reggere? Sarebbe meglio aggiungere altri elementi che irrigidiscano ulteriormente la forma, come alla base?
Ho anche provato a convertire la spezzata della sagoma interna in una curva composta da archi di circonferenza, ma ho problemi a parametrizzarla:
Vorrei tuttavia che la dima fosse il meno evidente possibile, anzi vorrei riuscire a fare in modo che questa segua solamente la sagoma della forma che va a creare. In questo modo l'appoggio sarebbe puntuale e la dima sarebbe solo una linea. Non credo sia possibile realizzare tale forma con il legno in modo che possa reggere il peso di chi usa le sedute. Allego comunque l'immagine dell'opera "Playa Urbana" di Bill Massie, un buon esempio del risultato finale che vorrei raggiungere:
Una seconda questione riguarda il materiale con cui relizzare la forma: Massie usa dei tubi di pvc, ma nel suo caso la forma realizza un muro e quindi non ha il compito di sostenere pesi. Pensavo di usare delle corde, ancorate in qualche modo alle dime. In alternativa si potrebbero usare dei teli, che però non darebbero lo stesso effetto di trasparenza.
Al momento il progetto di presenta così:
Aldo Moccia
Mer, 24/05/2017 - 20:57Ciao a tutti !
Abbiamo deciso di imaginare un progetto sulla seguente area :
Il nostro progetto è costituito da una successione di portico che si deformano in altezza e in larghezza :
Abbiamo usato una famiglia "Metric Generic Adaptive" per modelizzare un portico. Poi l'abbiamo caricato in un'altra famigli adattativa su quatro linee di riferimento, che si deformano. I portici sono alti da 2m a 3m e occupano tutta la larghezza della passeggiata che vediamo sulla prima foto.
L'idea sarebbe di aggiuntare del mobilio appoggiato sui portici : banchine, altalena...
Julie Boirin, Clara Bourdon, Cécile Four, Lina Skalli.
Mer, 24/05/2017 - 20:18
Usciti dalla metro Garbatella, percorrendo pochi passi si giunge al Parco Cavallo Pazzo, area verde di quartiere. L’assetto del parco è molto interessante, si sviluppa su una collina all’incrocio di più strade, ha tre ingressi principali, all’interno è presente un centro sociale, la Casetta Rossa che effettua iniziative quotidianamente per il quartiere circostante.
Come detto precedentemente il parco si sviluppa su una pendenza che lo dividende in tre livelli collegati da rampe e gradini a formare tre terrazze.
Le terrazze esterne sono coperte di ghiaia, mentre nella parte centrale dove è presente l’area giochi per bambini è rivestita con l’apposita pavimentazione antitrauma.
Visitando il parco si ha l’impressione che questo sia frequentato abbastanza dagli abitanti del quartiere ma soprattutto dai bambini, infatti oltre ad avere un’area giochi si ha l'impressione che questo sia abbastanza sicuro grazie alla recinzione e ai percorsi che permettono ai bambini di muoversi liberamente.
La vegetazione è abbastanza presente e circonda le terrazze lasciando libere le parti centrali, in particolare la terrazza più alta appare forse eccessivamente soleggiata.
Le prime riflessioni che abbiamo effettuato sono state riguardo al tema del parco: sicuramente l’intenzione è di lasciare la sua identità di area verde del quartiere, ma la cosa interessante sarebbe caratterizzarlo ancora di più attraverso percorsi e arredi che siano propri e distinguibili.
In secondo luogo l’assetto del parco permette una divisione, in qualche modo già presente, delle funzioni che può ospitare. Come detto precedentemente il parco Cavallo Pazzo si presta molto a parco per bambini, la parte centrale è già dedicata a quello, ma sarebbe interessante pensare delle aree riservate ad altri tipi di usi destinati anche ad altre fasce d'età.
Mer, 24/05/2017 - 19:09