TPP - Oggetto Parametrico Zoomorfo

Per il mio oggetto parametrico sono partito fin dall'inizio con l'intento di voler realizzare un oggetto astratto, eventualmente da collocare in un contesto urbano.

Cominciamo con l'aprire Revit creando una nuova famiglia che abbia come template "Metric Generic Model".

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L' elemento che aggregato andrà a costituire l'oggetto finale è una Y regolare, mi sono servito così di un triangolo per realizzarlo.

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Successivamente ho disegnato dei piani di riferimento che utilizzerò per disegnare il mio oggetto e che mi serviranno come supporto strategico per il controllo.

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Inizio ad impostare delle quote tra i piani e assegno loro dei parametri dal campo "Label".

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Nel mio caso il parametro spessore è un parametro di "Tipo" in quanto voglio che rimanga sempre uguale per ogni elemento aggregato.

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Le lunghezze dei rami della Y hanno invece parametri di "Istanza" perchè saranno le parti modificabili e ogni sottoelemento avrà dimensioni diverse.

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Adesso comincio col disegnare il mio solido, ho deciso di realizzarlo composto da tre parti poichè mi consentiva di controllarlo meglio una volta inserito nel progetto.

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Ho realizzato delle linee con l'apposito comando, una volta chiuso il perimetro ho cliccato la spunta verde.

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Fondamentale per poter controllare le modifiche del nostro oggetto è "agganciare" le facce dei solidi ai nostri piani di riferimento precedentemente disegnati. Clicco sul comando "Allinea" --> seleziono prima il piano di riferimento, che rappresente il punto di arrivo della faccia e successivamente clicco sulla faccia del solido.

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Ripeto lo stesso procedimento anche per l'altezza della Y che per comodità ho deciso di porre uguale allo spessore.

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Una volta finito il nostro elemento possiamo aprire il pannello che ci mostrerà i parametri (di istanza o di tipo) assegnati al nostro oggetto.

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Adesso creiamo un nuovo progetto, assegnadogli un template vuoto, su cui caricheremo la nostra famiglia.

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Mentre siamo all'interno della nostra famiglia possiamo caricarla nel progetto cliccando su "Load into Project".

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Abbiamo così la nostra famiglia all'interno del progetto. Selezionando l'elemento caricato ci si apre a sinistra il pannello "Properties" da cui possiamo vedere i nostri parametri di istanza. Sarà proprio cliccando su di essi che potremo variare la loro dimensione.

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Ho proceduto ponendo gli elementi uno sopra l'altro, lasciando tra loro uno spazio.

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L'idea è quella di roteare ogni elemento sovrapposto in modo da creare una sorta di spirale. Partendo dal basso ho assegnato al primo elemento una rotazione di 10°, il successivo avrà una rotazione di 10° più la rotazione data al precedente. Così il secondo sarà ruotato di 20°, il terzo di 30° ecc.

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Successivamente ho variato i parametri di istanza per avere dei rami sempre più lunghi col salire della spirale.

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Infine ho duplicato e specchiato l'ogetto e ho provato a combinarlo col gemello, la soluzione finale è quella che ho scelto come migliore, ottenendo un'immagine che ha le sembianze di un uccello con le ali spiegate. 
Visto dall'alto appare così.

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Dom, 01/05/2016 - 19:59
LAB6A_Belliscioni_Campagna_Solar Analysis_via di Scorticabove 61

L’esercizio di osservazione e confronto di questa settimana prevedeva l’analisi dei difetti presenti sulle facciate degli edifici per cui precedentemente si era studiato l’ombreggiamento, e l’individuazione di quelli dovuti all’incidenza solare, ovvero ad un orientamento e progettazione non propriamente corretti che hanno portato alcune parti della struttura a ricevere un eccessivo irraggiamento, e/o altre ad essere in ombra la maggior parte del tempo.

Come è stato scritto nella scorsa consegna, la distanza tra gli edifici è tale che ognuno generi ombre unicamente su se stesso, per cui le problematiche riguardanti l’incidenza solare non sono dovute ad un’interazione tra le strutture.

[Figura 1] Vista del modello dell'edificio con lo studio della radiazione in Aprile.

 

 

L’osservazione ci ha portato a notare che le zone in prossimità del nodo tra corpo e copertura siano sempre in ombra, a causa del forte aggetto, e che dunque ci sia una conseguente maggior concentrazione di umidità. Si vede infatti dalle foto come i mattoni delle aree individuate siano più scuri di quelli del resto dell’edificio. [Figura 2] 

 

[Figura 2] Inquadramento e dettaglio facciata sud.

 

 

Altra area fortemente ombreggiata risulta quella del taglio centrale all’interno del quale si inserisce l’accesso allo stabile. L’effetto riscontrato è quello appena descritto. [Figura 3]

[Figura 3] Inquadramento e dettaglio ingresso.

 

 

Una volta constatati i problemi dal vivo, si è passati alla fase di verifica tramite la “Solar Analysis” del modello costruito su Formit.

Si era partiti volendo utilizzare per lo studio un intervallo di tempo annuale, in quanto si era pensato che i fenomeni di degrado dovuti alla radiazione luminosa si manifestassero in seguito a condizioni sfavorevoli reiterate su lungo periodo.

Provando per curiosità a studiare anche il picco mensile di Aprile, si è notato che i difetti analizzati erano posti più in evidenza, perciò si è preferito inserire anche le immagini di questo secondo esempio.

In seguito proponiamo il confronto tra immagini di Formit e fotografie di inquadramento e di dettaglio.

 

[Figura 4a] Dettaglio e confronto con modello Formit in Aprile.

 

[Figura 4b] Modello Formit, studio annuale.

 

 

[Figura 5a] Dettaglio e confronto con modello Formit in Aprile.

 

[Figura 5b] Modello Formit, studio annuale.

 

 

[Figura 6a] Dettaglio e confronto con modello Formit in Aprile.

[Figura 6b] Modello Formit, studio annuale.

 

Abbiamo aggiunto anche le immagini della facciata ovest, che presenta lo stesso problema al nodo tra copertura e corpo.

L'intradosso della copertura, per il ponte termico causato dalla differenza di materiale (travetti in c.a. e pignatte) che compongono il solaio, mostra in evidenza l'orditura degli elementi cementizi.

[Figura 7a] Dettaglio e confronto con modello Formit in Aprile.

[Figura 7b] Modello Formit, studio annuale.

 

Sab, 30/04/2016 - 13:08

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