
L'albero preso in analisi si trova a Testaccio lungo via Flavio Gioia.
Nel nostro caso non mantiene la forma originaria, i rami inferiori sono stati potati, probabilmente per non ostacolare l'apertura delle finestre limitrofe.
La specie dell'albero è "Cedrus Deodara" è originaria dalle catene occidentali dell'Himalaya, importato nel 1800 è diffusissimo a Roma in particolare a Villa Torlonia perché ampiamente utilizzato come albero ornamentale.
Voglio ricostruire l'albero su FORMIT, partendo da una circonferenza di raggio 0.5 m, la estrudo per 18 m, ottengo così il tronco. Con lo strumento ARRAY seleziono la circonferenza superiore del cilindro e la replico per 20 volte lungo un asse di 9 metri. In questo modo genero dei dischi che rappresenteranno lo "scheletro" della chioma dell'albero.
Successivamente con lo strumento SCALA allargo singolarmente ogni circonferenza, fino ad avere delle sezioni che richiamino la forma dell'albero di partenza.
Con lo strumento LOFT in ADVANCED MODELING TOOLS, seleziono ognuno dei dischi ora deformati in ordine sequenziale senza saltarne nessuno, con FINISH si genera una superficie tangente al perimetro di ogni disco, che racchiude l'intero scheletro, formando la chioma dell'albero.
Osservo come l'albero generi un'ombra portata sull'edificio, molto simile a quella ottenuta nella foto scattata il 12 Maggio alle ore 16.00.
Da quest'analisi emerge chiaramente che la facciata su cui l'ombra dell'albero si proietta, orientata ad ovest, viene quasi totalmente oscurata dalla presenza dell'albero. Si tratta quindi di un ombreggiamento positivo, e non eccessivo, in quanto l'albero liberato da alcuni rami permette un grado di trasparenza utile per l'ombreggiamento ma non eccessivo per l'illuminazione.
Dopo aver analizzato le ombre, passiamo all'analisi solare.
Effettuando l'analisi comulativa per tutto l'anno notiamo come l'albero offre ombreggiamento alle facciate interne al cortile altrimenti esposte a Ovest,Sud e Est, quindi a forte irraggiamento solare.

L'edificio preso in esame si trova a Roma, nel quartiere San Paolo e più precisamente in Via Costantino.
Lo stato conservativo non ottimale dell'edificio ha permesso di individuare e studiare gli effetti creati dalla radiazione solare. Nelle zone sottostanti le balconature questi effetti, combinati alle ombre costanti e agli agenti atmosferici come ad esempio le precipitazioni, sono più evidenti e hanno generato un forte stato di degrado.
Abbiamo ritenuto opportuno effettuare l'analisi nel mese di Giugno. Inoltre prima di ragionare sulla radiazione solare ci siamo concentrati su quale potesse essere l'influenza delle ombre rendendoci conto che la facciata studiata risulta costantemente ombreggiata. Questo studio è stato fatto sempre nele mese di Giugno alle ore 17:00.

Dopo aver stabilito quale edificio studiare (palazzina con balconi, viale Marconi, Roma), abbiamo proceduto con una riproduzione del caso preso in considerazione, nel giorno e ora in cui è stata scattata la foto, e quindi evidenziato come gli elementi caratterizzanti dell'edificio stesso siano ottimali per limitare, anche se minimamente, gli effetti di un eccessivo irraggiamento solare.
21 APRILE ORE 19:23 // SOLAR ANALYSIS
21 APRILE ORE 19:23 // OMBREGGIAMENTO
Come possiamo notare dalla solar analysis, ad aprile, i balconi creano un leggero ombreggiamento sulla facciata, ma le rientranze delle aperture in corrispondenza dei balconi, puri svuotamenti del volume originale, consentono un’ottima protezione dall’irraggiamento solare.
GIUGNO ORE 17:00 // SOLAR ANALYSIS
GIUGNO ORE 17:00 // OMBREGGIAMENTO
Questa caratteristica è enfatizzata nel mesi caldi (come vediamo dal caso giugno, ore 17.00), dove,in corrispondenza dei vani si gode di un ottimale ombreggiamento, e le solette dei balconi producono più ombra sulla facciata rispetto al caso precedente, migliorando il comfort termico degli ambienti.
Mar, 31/05/2016 - 14:34

cari ragazzi,
dopo la lezione di ieri sera al Laboratorio Montuori,
vi segnaliamo questo articolo, che parla del rapporto tra luce e ombra
e del suo sapiente uso nell'architettura italiana, con le sostanziali differenze
tra Milano e Roma, ma con il comune ragionamento sul rapporto tra articolazione
del volume, materiali e, appunto, il ruolo dell'ombra.
Ecco il link, Il tema è l'allestimento della Pietà di Mchelangelo, all'interno dei Musei Civici di Milano,
area su cui insisteva il progetto di Ignazio Gardella che vedete nell'immagine di copertina.
https://www.espazium.ch/le-ombre-sono-necessarie-quanto-la-luce
Ecco un estratto dalla conclusione dell'artcolo:
Ma il problema centrale è la luce, la sua uniformità riduce le ombre al minimo, appiattisce le tensioni espressive, arrotonda l’effetto drammatico.
Lo spettacolo per tutti prevale sull’intensità della percezione. Ci chiediamo: non è possibile trovare il modo di coniugare le esigenze dell’utenza
di massa con la appropriatezza culturale della fruizione delle opere d’arte?
Le ombre sono necessarie quanto la luce, come le pause nella musica, come i vuoti nell’architettura.
Saluti,
Stefano Converso e Luca Montuori
Mar, 31/05/2016 - 11:31

Cliccare su http://formit360.autodesk.com/ e fare partire il programma.
Effettuare il login e inserire la location.
Una volta costruiti i volumi dell'intorno dell'area con il pulsante 3D sketch si può procedere osservando il comportamento delle ombre.
L'edificio scelto per l'analisi degli effetti degradanti dovuti al sole si trova tra lungotevere Testaccio e via Flavio Gioia.
L'edificio non presenta recenti interventi sulle facciate, per questo motivo è possibile cogliere alcuni degli effetti che la radiazione solare e la pioggia hanno causato.
La depigmentazione di una facciata tinteggiata può essere causata da differenti tipi di degrado: ad esempio spesso l’azione del sole, in particolare dei raggi ultravioletti, degrada i pigmenti all’interno della tinteggiatura, modificando il colore della stessa oppure l’asportazione dei pigmenti, generalmente a causa dell’azione di dilavamento dell’acqua piovana, causa il progressivo sbiancamento della facciata. L’intonaco, inoltre, può presentare delle macchie di umidità dovute a diverse cause: situate nella parte alta o mediana del muro possono essere provocate da un’infiltrazione d’acqua in una zona mal protetta, cornici, gronde, tetto. Situate nella parte bassa del muro possono indicare umidità capillare dal terreno.
Si può subito notare la presenza di un cornice tra il terzo e il quarto piano. Questo dettaglio, insieme alla diversa colorazione della facciata, ci suggerisce l'aggiunta di un piano, successiva alla costruzione dell'edificio.
Analizziamo una porzione di facciata orientata a Sud. Appena sotto il cornicione notiamo una forte presenza di umidità dovuta al ristagno dell'acqua piovana in quanto, essendo una zona sempre in ombra, non subisce gli effetti dovuti alla forte radiazione solare.
Nel dettaglio, la foto è stata scattata alle 16:00 del 10 maggio; purtroppo tutta in ombra. Per dare l'idea dell'aggetto del cornicione inseriamo un'immagine dell'analisi delle ombre alle 11.30:
Foto ore 16:00
Analisi delle ombre ore 16:00
Analisi delle ombre ore 11:30:
Analisi solare mese di Maggio.
Con il comando "solar Analysis" si possono selezionare tutte le superfici da studiare, scegliere il mese dell'anno e vedere quanto la superficie viene colpita dai raggi solari, la scala va da rosso a blu, più la superficie viene colpita dai raggi solari più essa sarà rossa, le zone di colore blu sono quelle che non ricevono mai radiazioni. Possiamo quindi notare come effittivamente, la porzione sotto al cornicione sia una zona molto "fredda". Effettuando l'analisi solare rispetto tutto l'anno, il risultato è ancora più evidente.
Analisi solare annuale.