LAB6B_Cedus Deodara_Testaccio

L'albero preso in analisi si trova a Testaccio lungo via Flavio Gioia. Consegna_albero_1a.JPG

Nel nostro caso non mantiene la forma originaria, i rami inferiori sono stati potati, probabilmente per non ostacolare l'apertura delle finestre limitrofe.

Consegna_albero_1aa.png

La specie dell'albero è "Cedrus Deodara" è originaria dalle catene occidentali dell'Himalaya, importato nel 1800 è diffusissimo a Roma in particolare a Villa Torlonia perché ampiamente utilizzato come albero ornamentale. 

Consegna_albero_1ab.png

Voglio ricostruire l'albero su FORMIT, partendo da una circonferenza di raggio 0.5 m, la estrudo per 18 m, ottengo così il tronco. Con lo strumento ARRAY seleziono la circonferenza superiore del cilindro e la replico per 20 volte lungo un asse di 9 metri. In questo modo genero dei dischi che rappresenteranno lo "scheletro" della chioma dell'albero. 

Consegna_albero_1b.JPG

Successivamente con lo strumento SCALA allargo singolarmente ogni circonferenza, fino ad avere delle sezioni che richiamino la forma dell'albero di partenza.

Consegna_albero_2.JPG

Con lo strumento LOFT in ADVANCED MODELING TOOLS, seleziono ognuno dei dischi ora deformati in ordine sequenziale senza saltarne nessuno, con FINISH si genera una superficie tangente al perimetro di ogni disco, che racchiude l'intero scheletro, formando la chioma dell'albero.  Consegna_albero_2a.JPG
  Consegna_albero_2b_0.JPG            Consegna_albero_3.JPG

Consegna_albero_4.JPG

Osservo come l'albero generi un'ombra portata sull'edificio, molto simile a quella ottenuta nella foto scattata il 12 Maggio alle ore 16.00.

Consegna_albero_6.png
Da quest'analisi emerge chiaramente che la facciata su cui l'ombra dell'albero si proietta, orientata ad ovest, viene quasi totalmente oscurata dalla presenza dell'albero. Si tratta quindi di un ombreggiamento positivo, e non eccessivo, in quanto l'albero liberato da alcuni rami permette un grado di trasparenza utile per l'ombreggiamento ma non eccessivo per l'illuminazione. 

Dopo aver analizzato le ombre, passiamo all'analisi solare.
Effettuando l'analisi comulativa per tutto l'anno notiamo come l'albero offre ombreggiamento alle facciate interne al cortile altrimenti esposte a Ovest,Sud e Est, quindi a forte irraggiamento solare. 

Consegna_albero_solare_2.png

Consegna_albero_solare_1.png

Mar, 31/05/2016 - 18:08
La luce e l'ombra a Roma - Dopo la lezione di ieri

cari ragazzi, 
dopo la lezione di ieri sera al Laboratorio Montuori,
vi segnaliamo questo articolo, che parla del rapporto tra luce e ombra
e del suo sapiente uso nell'architettura italiana, con le sostanziali differenze
tra Milano e Roma, ma con il comune ragionamento sul rapporto tra articolazione
del volume, materiali e, appunto, il ruolo dell'ombra.

Ecco il link, Il tema è l'allestimento della Pietà di Mchelangelo, all'interno dei Musei Civici di Milano,
area su cui insisteva il progetto di Ignazio Gardella che vedete nell'immagine di copertina.

https://www.espazium.ch/le-ombre-sono-necessarie-quanto-la-luce

Ecco un estratto dalla conclusione dell'artcolo:

Ma il problema centrale è la luce, la sua uniformità riduce le ombre al minimo, appiattisce le tensioni espressive, arrotonda l’effetto drammatico.
Lo spettacolo per tutti prevale sull’intensità della percezione. Ci chiediamo: non è possibile trovare il modo di coniugare le esigenze dell’utenza
di massa con la appropriatezza culturale della fruizione delle opere d’arte?

Le ombre sono necessarie quanto la luce, come le pause nella musica, come i vuoti nell’architettura.

Saluti,

Stefano Converso e Luca Montuori

 

Mar, 31/05/2016 - 11:31
LAB6B_effetti della radiazione solare; via F. Gioia, Testaccio

Cliccare su http://formit360.autodesk.com/ e fare partire il programma.
Effettuare il login e inserire la location. Consegna degrado_Location.png

Una volta costruiti i volumi dell'intorno dell'area con il pulsante 3D sketch si può procedere osservando il comportamento delle ombre.
Consegna degrado_pianta.pngConsegna degrado_prospettiva.png

L'edificio scelto per l'analisi degli effetti degradanti dovuti al sole si trova tra lungotevere Testaccio e via Flavio Gioia.Consegna degrado_vista_dall'alto.png

L'edificio non presenta recenti interventi sulle facciate, per questo motivo è possibile cogliere alcuni degli effetti che la radiazione solare e la pioggia hanno causato.

IMG-20160530-WA0013.jpg

La depigmentazione di una facciata tinteggiata può essere causata da differenti tipi di degrado: ad esempio spesso l’azione del sole, in particolare dei raggi ultravioletti, degrada i pigmenti all’interno della tinteggiatura, modificando il colore della stessa  oppure l’asportazione dei pigmenti, generalmente a causa dell’azione di dilavamento dell’acqua piovana, causa il progressivo sbiancamento della facciata. L’intonaco, inoltre, può presentare delle macchie di umidità dovute a diverse cause: situate nella parte alta o mediana del muro possono essere provocate da un’infiltrazione d’acqua in una zona mal protetta, cornici, gronde, tetto. Situate nella parte bassa del muro possono indicare umidità capillare dal terreno.

Si può subito notare la presenza di un cornice tra il terzo e il quarto piano. Questo dettaglio, insieme alla diversa colorazione della facciata, ci suggerisce l'aggiunta di un piano, successiva alla costruzione dell'edificio.

Analizziamo una porzione di facciata orientata a Sud. Appena sotto il cornicione notiamo una forte presenza di umidità dovuta al ristagno dell'acqua piovana in quanto, essendo una zona sempre in ombra, non subisce gli effetti dovuti alla forte radiazione solare. 

IMG-20160530-WA0014.jpg

Nel dettaglio, la foto è stata scattata alle 16:00 del 10 maggio; purtroppo tutta in ombra. Per dare l'idea dell'aggetto del cornicione inseriamo un'immagine dell'analisi delle ombre alle 11.30:

Foto ore 16:00Consegna degrado_zoom 2.png

Analisi delle ombre ore 16:00Consegna degrado_ombre_esempio1.png

Analisi delle ombre ore 11:30Consegna degrado_ombre_esempio1_2.png:

Analisi solare mese di Maggio. 
Con il comando "solar Analysis" si possono selezionare tutte le superfici da studiare, scegliere il mese dell'anno e vedere quanto la superficie viene colpita dai raggi solari, la scala va da rosso a blu, più la superficie viene colpita dai raggi solari più essa sarà rossa, le zone di colore blu sono quelle che non ricevono mai radiazioni. Possiamo quindi notare come effittivamente, la porzione sotto al cornicione sia una zona molto "fredda". Effettuando l'analisi solare rispetto tutto l'anno, il risultato è ancora più evidente.
 

Consegna degrado_analisi_esempio1.png

Analisi solare annuale.

Consegna degrado_analisi_annuale.png

Lun, 30/05/2016 - 23:30

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