Riapro la famiglia utilizzata per creare la "panca parametrica" costituita dai parametri "lunghezza" ,"altezza" e "spessore".
Clicco su tipi di famiglia per aprire la tabella con suddetti parametri con il comando PROPERTIES>FAMILY TYPE
Clicco sul parametro da modificare, in questo caso lunghezza, e poi sulla voce modify. Apparirà la finestra con i valori precedentemente impostati per quella famiglia, sposto la selezione su "SHARED PARAMETER" e clicco su SELECT.
Si aprirà la finestra SHARED PARAMETER quindi clicco su EDIT
A questo punto, per prima cosa creo un nuovo shared parameter file
Ora creo un nuovo "PARAMETER GROUP" con il nome "Dimensioni"
Creo un nuovo parametro con il comando PARAMETER>NEW
Una volta creato il parametro che mi interessa clicco su OK chiudendo tutte le finestre. Come possiamo vedere il mio parametro "Lunghezza" è stato modificato in "Lunghezza_C", ossia un parametro condiviso.
Ora apro un nuovo file di progetto e dalla finestra della famiglia clicco sul comando LOAD INTO PROJECT.
Assemblo gli elementi della panca come da progetto
Clicco sul comando SCHEDULE>SCHEDULE/QUANTITIES
Si aprirà la finestra NEW SHEDULES. Clicco su GENERIC MODEL e poi OK
Cerco su AVAILABLE FIELDS il parametro condiviso che avevo creato nella famiglia "LUNGHEZZA_C" e clicco su ADD
Al termine della procedura avrò una finestra con l'abaco e i valori richiesti, col vantaggio che potrò cambiare corrispettivi valori delle componenti sia dalla tabella che dal modello
Infatti, cliccando su un valore nella tabella si evidenzierà l'elemento in questione.

1. Apro il file del progetto
2. Apro la famiglia di cui intendo condividere i parametri
3. Imposto il parametro che ritengo da condividere come "parametro condiviso"
4. Creo un file .txt di parametri condivisi
5. Creo un nuovo "gruppo di parametri"
6. Dallo stesso menù creo un nuovo paramentro e lo chiamo in modo tale da riconoscere che è un parametro condiviso ( ad esempio _C)
7. Cliccando su ok modifico il mio parametro iniziale con il parametro condiviso appena creato e lo carico nel progetto
8. Dal browser di progetto creo un nuovo "abaco"
9. Aggiungo ai campi di abaco il parametro condiviso appena creato scegliendolo da "campi disponibili"
10. Ora posso visualizzare l'abaco appena creato per la famiglia in cui ho impostato un parametro condiviso

La vegetazione è una delle componenti fondamentali che riguardano la progettazione e lo studio dell’ombreggiamento. A seconda dell’essenza che si vorrà utilizzare, si influenzerà il carattere dell’abitazione, e si mitigherà o meno l’effetto della radiazione solare su di essa nelle stagioni estiva e invernale.
Tramite Formit è possibile realizzare, oltre a modelli di edifici, che sono stati ‘costruiti’ nelle precedenti esercitazioni finalizzate all’analisi della radiazione luminosa, modelli più o meno semplici delle alberature più disparate.
Il procedimento da seguire è piuttosto facile, e verrà spiegato qui di seguito, utilizzando come esempio visivo le immagini tratte dal programma, dell’essenza che si è deciso di riprodurre.
L’albero scelto per l’esercitazione è il platano: elemento tipico della vegetazione romana, fa parte della famiglia dei latifoglie e possiede un rapporto minimo tra tronco e chioma di circa 1:4. La sua sagoma non è simmetrica, e la chioma folta consente comunque una certa trasparenza ai raggi solari, grazie al fogliame largo, palmato e sottile. Possiede solitamente tre o quattro rami principali che si originano dal tronco e successivamente si dividono in due o tre ulteriori rami di dimensioni minori, che a loro volta si separano nuovamente e così via.
Certamente uno dei principali utilizzi si ha presso i grandi viali, dove viene posto in filari per poter garantire un piacevole ombreggiamento della strada; il luogo in cui tuttavia si ricorda la presenza dei platani con maggior facilità sono le sponde del Tevere, dove gli alberi sono talmente integrati all’ambiente circostante da aver modificato la propria forma.
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Il modello dell'essenza riprodotto è stato realizzato in pochi, semplici passi: dopo aver tracciato un cerchio, abbiamo utilizzato il comando array per copiarlo, in seguito abbiamo scalato e spostato i vari cerchi per riprodurre il più fedelmente possibile la pianta ed infine abbiamo modellato la chioma utilizzando il comando loft. Il tronco è stato realizzato estrudendo un cerchio ed i colori sono stati applicati cambiando materiale all'oggetto.
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Modellato l'elemento si è passati alla contestualizzazione: scelta la scena, abbiamo creato un grxuppo per evitare che l'albero deformasse o a sua volta venisse deformato dal contesto e dalle sue copie. finita la creazione della scena, è arrivato il momento dell'analisi dell'irragiamento riguardante gli edifici adiacenti
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La presenza della vegetazione mitiga l'incidenza solare soprattutto ai piani inferiori degli edifici e, in questo periodo dell'anno, filtra troppa luce solare.
Ven, 06/05/2016 - 10:33

La piacevole sensazione che si prova, quando si è riparati dalla folta chioma di un albero, scaturisce dalle variazioni, dai cambiamenti, che questo genera nello spazio in cui si inserisce. Questa immagine, che spesso associamo ad una realtà bucolica, appartiene invece anche al contesto urbano, al costruito, per intendersi. Gli alberi, o più in generale la vegetazione, all’interno di una città, non rappresentano solo elementi di decoro urbano, ma sono infatti delle componenti, spesso essenziali, la cui presenza o assenza causa mutamenti nella maniera in cui si vivono gli spazi: in estate, per esempio, una piazza assolata sarà meno vissuta di una analoga con delle alberature in grado di generare delle ombre.
Non è un caso infatti se spesso sono concentrate maggiormente nelle zone residenziali rispetto a quelle industriali/produttive: guardando il quartiere Ostiense a Roma risulta evidente come ci sia una maggiore densità di alberature nel primo tratto di via Ostiense, partendo dall’omonimo piazzale, e nella zona urbanistica di Garbatella, rispetto alle aree dello stabilimento Italgas e degli ex Mercati Generali.
Per il nostro studio delle alberature abbiamo preso in considerazione i Platani e gli Alberi di Giuda nel primo tratto di via Ostiense, dove, per altro, è situato l’edificio che è stato interessato dalle precedenti consegne (studio delle ombre e Solar Analysis).
In rosso l'edificio interessato dalle prime consegne
Per prima cosa abbiamo dovuto modellare le due tipologie di alberi utilizzando il programma Formit 360 Pro.
MODELLAZIONE DEL PLATANO
Si inizia dalla realizzazione del tronco: disegnata una base circolare con lo strumento Circle, si copia più volte con il comando Array (AR), in corrispondenza dell’asse verticale, settando il numero dei nuovi elementi da realizzare (in questo caso due) e l’altezza totale dell’oggetto finale (2.4 m).
Successivamente si scalano gli elementi in base alle sezioni considerate: la base misura circa 0.9 m, a metà fusto 0.6 m e in cima 0.5 m.
Lo strumento Scale non funziona come su altri programmi (Autocad, Rhinoceros ecc), in quanto la variazione dimensionale si controlla con un valore percentuale e, pertanto, sono necessari alcuni calcoli.
Queste operazioni sono state eseguite al fine di poter successivamente creare una superficie, che si sviluppi attorno alle sezioni realizzate, grazie al comando Loft (LO). Cliccando sulla sua icona, il programma fa accedere ad uno spazio di lavoro dove selezionare le superfici (le superfici, non i bordi) necessarie all’estrusione. Terminata la selezione cliccare sul tasto finish cosicché il programma possa iniziare l’operazione.
Si può quindi fare la stessa cosa per la chioma del platano.
Qualora il risultato non sia soddisfacente si può tornare indietro e aumentare il numero di sezioni così da approssimare sempre meglio la forma dell’oggetto. In questo caso sono state aggiunte in corrispondenza della cima e della base della chioma dove la variazione della curva è più rapida.
Una volta soddisfatti del prodotto finale conviene unire gli oggetti in un unico gruppo (Create Group), soprattutto in previsione di importazioni in differenti file e modelli tridimensionali.
MODELLAZIONE DELL’ALBERO DI GIUDA
Le stesse operazioni sono state eseguite per la realizzazione dell’altra tipologia di albero con una variazione: mentre nel primo caso le sezioni considerate erano simmetriche rispetto all’asse verticale, nel secondo si è deciso di alterare questa simmetria, per cercare di dare un aspetto più naturale all’albero.
IL SITO, IL COLLOCAMENTO DEGLI ALBERI, LE DIFFERENZE
Per comprendere meglio gli effetti della vegetazione nel contesto urbano è stato preso come oggetto di studio il tratto di strada di via Ostiense che va dalla omonima piazza fino al ponte della stazione ferroviaria
Successivamente sono stati collocati gli alberi, i Platani nella corsia centrale della strada e gli Alberi di Giuda in corrispondenza dei marciapiedi.
Dunque è stato svolto un confronto fra la quantità di radiazione solare incidente (su edifici e strade) in assenza e in presenza delle alberature.
(Conviene settare le camere di visualizzazione e di settare gli alberi su layer diversi da quelli del fabbricato. Inoltre si suggerisce di non selezionare anche le superfici degli alberi per la Solar Analysis in quanto si possono riscontrare dei problemi e il programma può interrompere il suo funzionamento)
Dalle immagine si vede come l’introduzione degli alberi diminuisca la radiazione incidente. Dati alla mano (se si orbita con il mouse su una qualsiasi superficie viene restituita la radiazione in KWh/mq), prendendo ad esempio la strada, risulta che la radiazione che la colpisce, il cui valore oscilla fra gli 800 e i 1000 KWh/mq diminuisce ad un range di valori compreso tra 300 e 500 KWh/mq. Questo significa che si è circa dimezzata.
Ven, 06/05/2016 - 01:47