
Analisi del soleggiamento e Radiazione solare dell'Ipotesi progettuale
Prima di iniziare le analisi ambientali e solari, è bene chiarire come si articola il nostro progetto, sito in Via Aslago a Bolzano. Si tratta di 5 edifici, 4 dei quali ( i più piccoli, o 'frammenti') appartenenti alla tipologia delle unifamiliari sovrapposte, e 1 ( il più lungo, o 'stecca') a ballatoio; tutti e 5 gli edifici sono a 3 piani, con un orientamento che oscilla di ca. 10° NS, di modo da avere una buona esposizione, così come già detto nei thread precedenti. Essi sono poi circondati o affiancati da verde ( privato o semiprivato) e da alcune zone verdi lievemente rialzate dove collocheremo dei piccoli boschetti o altre funzioni per nascondere alla vista le corti interne e per raffrescare le pareti meridionali surriscaldate.
1.Analisi dell'ombreggiamento del lotto
Dall'analisi effettuata alle diverse ore del giorno dei due solstizi e dei due equinozi abbiamo potuto constatare che l'orientamento dato ai diversi edifici ha sortito gli effetti positivi che ci aspettavamo, creando delle condizioni di ombra e sole accettabili e molto varie. La variabilità delle condizioni è per noi punto a favore in quanto permette di valorizzare ogni ambiente in un certo periodo della giornata, senza che ci siano zone sempre sovraesposte o ombrose, che diventano luoghi invivibili e quindi inutilizzati.
Se è vero che gli edifici presentano buone caretteristiche di illuminazione ed esposizione ( soprattutto in quanto ogni alloggi interno all'edificio ha un doppio affaccio), è altrettanto vero che anche le corti e gli spazi che separano gli edifici hanno qualità di illuminazione interessante: né esageratamente esposte né particolarmente coperte. A completamento di questo ragionamento, andrà poi inserito il discorso sulle alberature che permetteranno un controllo migliore dell'espozione anche in quelle ore del giorno particolarmente critiche (soprattutto nelle stagioni più calde).
2. Radiazione Solare
L'analisi della radiazione solare ci ha mostrato approfonditamente le condizioni di riscaldamento delle facciate dei nostri edifici, dandoci dei dati su cui lavorare per la progettazione di eventuali schermature, alberature o altri dispositivi progettuali in grado di migliorare le prestazioni dell'edificio. Ci siamo dovuti accontentare di analizzare gli edifici singolarmente per non sovraccaricare il programma.
2.1Edificio 1 (Facciate SWW-NEE)
- facciata NEE
- facciata SWW
Per quanto riguarda questo primo edificio, notiamo come prevedibile che le pareti a S-SW-SWW sono quelle più calde che necessiteranno di maggiore attenzione nella realizzazione di schermature, mentre quelle poste a N-NEE avranno bisogno di un pacchetto di isolamento migliore in quanto più fredde.
2.2 Edificio 2 e 3 (Facciate NEE-SWW e NE-SW)
Questi due edifici, uguali costruttivamente e tipologicamente, sono stati posti in due posizioni diverse con due orientamenti differenti, il che comporterà due condizioni uguali e speculari di riscaldamento delle facciate.
- edificio 2 facciata SWW
- edificio 2, facciata NEE
- edificio 3, facciata NE
- edificio 3, facciata SW
Per questi due edifici, valgono le stesse considerazioni fatte precedentemente; possiamo aggiungere inoltre che gli shed in copertura, che andranno ad ospitare lucernari per gli ambienti ciechi e pannelli fotovoltaici ( e relativi boiler), si trovano in una condizione ottimale per adempiere a tali funzioni: sono sempre caldi e illuminati durante tutto l'arco dell'anno, di modo che i pannelli possano funzionare sempre a pieno regime.
3. Edificio 4 (facciate SWW e NEE)
- facciata NEE
- facciata SWW
L'edificio 4, il più lungo ( 66x 12.3 m) presenta due ballatoi, uno a S e uno a N, per servire i diversi piani; la presenza dei due ballatoi ci ha costretti a scavare l'edificio, il che però ci ha portato pareti più fredde anche a SWW. L'isolamento di questo edificio dovrà essere quindi il più efficace e il più spesso possibile.
- bucature di facciata NEE
-bucature di facciata SWW
Questo è tanto più evidente quando si passa ad un'analisi più puntuale, attraverso lo stile 'Markers with text', rivolto sulle alcune bucature poste sia a NEE che SWW. Interessante è notare che, proprio in virtù degli arretramenti fatti, le bucature a SWW sono più fredde di quelle a NEE, se si fa un 'One Year Study Analysis'.
4. Utlizzo del verde come elemento attivo
A questo punto è necessario pensare alle aree verdi attrezzate o alberate come elementi attivi della progettazione: esse permettono infatti di migliorare le condizioni di soleggiamento e riscaldamento degli edifici che hanno intorno. Per prima cosa l'alberatura scelta sarà caducifoglie in quanto ci garantisce una schermatura durante le stagioni calde e non crea ostacoli al pasaggio di calore e luce durante quelle rigide. Come è possibile vedere dalla planimetria posta all'inizio di questa discussione, le zone alberate sono diverse; qui però ne analizzeremo soltanto una per semplicità e perché si tratta di quella formalmente e progettualmente più importante per noi.
Da quest'ultima immagine è evidente che le condizioni di riscaldamento delle pareti a S sono migliorate: quindi, oltre ad avere aumentato le prestazioni di comfort dell'area (in termini di fruibilità, soleggiamento e spazialità) gli alberi ci permettono di risparmiare sull'uso di dispositivi tecnologici per schermare queste pareti sovraesposte.
Mer, 27/05/2015 - 16:35

Il Platano è uno degli alberi più diffusi in città per la sua grande resistenza all’inquinamento.
Le grandi dimensioni, la chioma a cupola, i grandi rami, rendono l’aspetto dei Platanus, più vetusti, maestoso e imponente. Contribuiscono all’effetto il fogliame grande lungo anche 30 cm, lobato a 5 punte, verde scuro e lucido in primavera e color bronzo e ruggine in autunno.
L'altezza del platano puo superare anche i 30 metri negli esemplari più vetusti.
Forma anche dei frutti globosi ocracei e penduli, attaccati ai rami anche per tutto l’inverno. Il tronco è ricoperto da una corteccia che si sfalda a chiazze in taluni esemplari simile ad un mosaico multicolore.
E' definito come l'abero ideale per grandi viali cittadini, infatti la nostra analisi di una porzione di viale delle milizie evidenzia la presenza di filari di questo albero.
Prima di inserire i platani nel modello andiamo a vedere brevemente quali sono i passaggi chiave per realizzare un albero con il programma vasari (dando per scontate le nozioni apprese sul programma spiegate nei tutorial precedenti)
- Apriamo vasari e questa volta andremo a creare un nuovo docuemento "family" cosi da permettercene poi l'inserimento in un "project" qualisasi.
- Creiamo dalla vista "nord" dei piani orizzontali corrispondenti ai proncipali snodi che avrà la chioma.
- Usando la vista superiore e selezionando di volta in volta i piani precedentemente inseriti, andiamo a creare circonferenze o forme crescenti o decrescenti. Avremo ora un albero suddiviso in "fette".
- Per rendere l'insieme di questi piani orizzontali una massa uniforme e quaindi una "chioma" bastarà selezionarli tutti e cliccare su "create mass".
- Adesso Impostiamo un parametro che simula la caducità invernale delle foglie cliccado su "select mass" > "properties" > "visible "> "add parameter" > "instance" > "ok"
- Clicchiamo su "Load into Project" per usare l'oggetto nel nostro progetto.
Questo é il Platano di Viale delle Milizie che abbiamo preso in considerazione:
Analisi dell'ombreggiamento in estate 21/06
Ore 10:00
Ore 10:00 (2)
Ore 15:00
Analisi dell'ombreggiamento in inverno 21/12
Ore 10:00
Ore 15:00
Ore 15:00 (2)
Considerazioni:
Come risulta chiaro dalle nostre simulazioni, l'ombra dei paltani va semplicemente a sommarsi all'ombra propria dell'edificio.
In questo modo per quanto riguarda la facciata del palazzo non troviamo differenza di ombreggiamento tra un periodo invernale (senza foglie) e un periodo estivo (con le foglie).
Ci viene da pensare che i platani siano stati pensati con la funzione di ombreggiamento della strada piuttosto che degli edifici, oltre certamente ad avere una funzione puramente estetica e smorzamento del paesaggio che risulterebbe in caso contrario troppo "duro".
Effettivamente la bellezza di Roma è proprio questa, a volte non ci si fa nemmeno più caso, ma sono numerosissime le strade alberate e il verde in generale è molto presente nell'urbanistica romana rendendola quasi unica nel suo genere.
Andiamo ora a visualizzare la radiazione solare durante il periodo inverna e durante quello estivo:
Invernale:
Estivo:
Da questo studio della radionazione si vede chiaramente come in estate il valore superi i 400 mentre in inverno sfiora i 100, entrambi questi limiti in proporzione alle stagioni corrispettive possono essere definiti piacevoli ed è qui che vediamo la grande utilità dei platani, cosi grandi, in estate infatti mantengono la radiazione su un valore massimo di 400 invece che farla schizzare sopra i 1000 quale sarebbe senza questi alberi urbani.
Mar, 26/05/2015 - 16:10
*Abbiamo revisato il lavoro sull'albero, già fisso. Ancora non abbiamo valutazione sulle consegne precedente (la prima aveva un problema con il nome del gruppo e lo dovevamo insertarlo in la seconda consegna. In questa seconda consegna avevamo qualche problemi con il solar tool quindi e doppo averlo commentato con voi consegnamo.)
CONSEGNA FINALE
In questa ultima consegna del Lab6 in Trastever ci abbiamo lavorato sull' appreso precedentemente.
Prima e doppo avere modelato il progetto e caricato gli alberi (place mass) selezionamo i orari:
Questi sono i resultati in "summer solstice":
09.00
12.00
16.00
Adesso provamo in "winter solstice"
09.00
12.00
16.00
Doppo questo breve analisi del sito e i suoi ombre..
... facciamo il analisi degli diverse temperature delle nostre facade.
...
Selezioniamo il contesto appropriato.
poi le facade che sono analizate:
STATE:
INVERNO:
Finalmente ci concentreremo in angulo del progetto per vedere meglio le tenperature.
Facciamo un altro stile de analisi: MARKERS WITH TEXT. (controliamo i colori e anche la scala della visualizacione per per un ottimo lavoro...)
STATE:
INVERNO:

SCELTA DEL'ALBERO
L' arancio, CITRUS X SINENSIS, è un albero che può arrivare a 12 metri, dalle foglie allungate e carnose e dai fiori candidi. I germogli sono sempre verdi. I frutti sono rotondi e sia la buccia sia la polpa sono del tipico colore arancione.
Originario della Cina e del sud-est asiatico, questo tipico frutto invernale sarebbe stato importato in Europa solo nel XIV secolo. Da notare che a Roma, nel chiostro del convento di Santa Sabina all'Aventino è presente una pianta di arancio dolce.
VIA CATANIA, ROMA
RILIEVO
MODELLAZIONE
Apriamo un New File
Families > New Conceptual Mass > Mass
Modifichiamo la unità di misura a metro
Facciamo diversi livelli in: Elevations > East
Facciamo un cerchio dal diametro della misura del tronco di nostro albero al primo livello - Floor Plans > Level 1
Facciamo lo stesso su tutti livelli per fare le foglie del albero
Selezionare tutti i cerchi che fanno le foglie e Create Form > Solid Form
VOILÀ, ABBIAMO L'ARANCIO
Mar, 26/05/2015 - 14:36

Ci troviamo sulla Via Appia, direzione Re di Roma, precisamente all'altezza di Ponte Lungo. E' da qui che possiamo ammirare la suggestiva prospettiva creata attraverso i Pini di Roma.
Abbiamo scelto il primo pino sulla sinistra, indicato in figura.
Il Pinus Pinea o anche chiamato Pino Domestico è un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Pinacee, è un albero tipico delle zone mediterranee dove forma vaste pinete.
In Italia il pino è stato innestato praticamente dovunque tanto che che in altre parti del mondo si è soliti chiamarlo in inglese “italian stone pine” o in francese “pine d’Italie”.
Genere di Conifere, esso è capace di estendersi in altezza fino a 25-30 metri, con un diametro massimo del tronco di quasi 2 metri. Quest'albero è caratterizzato da un alto tronco, eretto, dritto e slanciato che talvolta può biforcarsi e deformarsi, esso rappresenta 2/3 dell'altezza, rispetto alla grande chioma. La corteccia del pino è formata da placche di colore grigio-marrone ed appare molto rugosa.
Per quanto riguarda la grande chioma che si apre ad ombrello, essa non ha fiori e le foglie sono sostituite da aghi. Elemento tipico del pino sono gli stromboli, comunemente definiti pigne che maturano in 36 mesi.
Attraverso l'immagine, che è stata scalata con AutoCad, abbiamo rilevato le misure dell'albero. Confrontandolo con una figura umana siamo riusciti a capire le proporzioni anche con il contesto che lo circonda.
Modellare un albero con Vasari:
- Open Vasari > Sotto la voce Families selezionare "New Conceptual Mass" > Si aprirà un menù a tendina dove bisogna selezionare il file denominato "Mass" e poi cliccare Open;
- Aperto il nuovo file bisogna cambiare l'unità di misura, da pollici a metri;
- Ora dobbiamo impostare i livelli alle quote desiderate: Model > Level;
- Nel menù delle Proprietà, sotto la voce Project Browser cliccare due volte sul livello desiderato per potervi disegnare sopra;
- Dopo aver disegnato le varie curve di livello basterà selezionarle e dare il comando Solid Form > Create Form.
I due filari di alberi, paralleli tra loro, attraverso le intersezioni delle loro chiome creano un ambiente di continuo ombreggiamento. Essi si trovano al centro della via a 4 corsie.
Nonostante la presenza di quest'ultimi al centro e dei palazzi al lati della strada l'impatto è quello di ampio respiro. I pini infatti attraverso i loro fusti, slanciano quello che è il loro maggiore ingombro ( le chiome ) verso l'alto, aprendo quindi lo spazio visivo, ma allo stesso tempo creando un ambiente ombreggiato e fresco d'estate e suggestivo alla vista.
Essi infatti sono adatti sia come alberi ombreggianti che come alberatura stradale vista l'adattabilità alla siccità e all'inquinamento.
Analisi della radiazione solare d'estate
Dall'analisi estiva possiamo notare che nella superficie sottostante ai doppi filari il colore rosso-viola ci rimanda ad una situazione gradevole e fresca, in cui la radiazione non è elevata. Nel momento in cui, sulla superficie, gli alberi vengono a mancare, si nota come dal rosso passiamo al giallo, colore che indica una situazione totalmente pessima.
All'ambiente favorevole d'estate contribuiscono inoltre i palazzi ai margini della strada.
Analisi della radiazione solare d'inverno
Dall'analisi invernale possiamo notare che l'ambiente risulta troppo poco soleggiato rischiando di creare un ambiente spiacevole e poco confortevole. Per cui l'ambiente tanto favorevole d'estate non presenta le stesse caratteriste d'inverno .
Tale confronto lo si puo notare anche dallo studio dell'ombreggiamento che abbiamo effettuato per le tre fasce orarie delle 10.00 - 12.00 - 16.00 sia nel periodo invernale che nel periodo estivo. Esse sono la sintesi del nostro discorso ad un livello visivo.